di DAVIDE LANDI E MAURIZIO PAPA
BOLOGNA – Finisce a scontri e barricate in centro a Bologna il discusso sit in convocato dai Giovani palestinesi per celebrare la ricorrenza del 7 ottobre e la ‘Resistenza’ palestinese. Il presidio, vietato nei giorni scorsi dalla Questura , ha visto l’intervento della Polizia a pochi secondi dall’inizio del presidio. Poi ci sono stati fronteggiamenti, con la Polizia schierata che aveva chiuso tutti gli accessi alla piazza, un mini corteo fino a piazza Maggiore e poi l’ordine della Polizia di lasciare la piazza: “Corteo non autorizzato, lasciate la piazza alla spicciolata“, hanno detto le forze dell’ordine al megafono rivolte agli attivisti. Ma l’invito non è stato accolto. E così ci sono stati scontri, la Polizia ha usato gli idranti per disperdere i manifestanti che poi si sono riversati nella zona universitaria e hanno dato vita a barricate ribaltando cassonetti in strada. A un certo punto della serata, un’auto della Polizia rimasta bloccata in mezzo ai manifestanti è stata presa a calci.
PRESIDIO 7 OTTOBRE: INTERVIENE POLIZIA E FERMA PRESIDIO
Pochi secondi, il tempo di pronunciare poche parole al megafono, e interviene la Polizia a fermare tutto. Dura una manciata di istanti il discusso presidio promosso dai Giovani palestinesi a Bologna in piazza Nettuno, che poco dopo si trasforma subito in un faccia a faccia con manifestanti e solidali. Arrivano in un centinaio, ma bastano le prime parole gridate per far accorrere le decine di agenti in tenuta antisommossa a spegnere la cassa e bloccare il presidio.
Comincia un acceso confronto tra attivisti, i giornalisti presenti e gli stessi poliziotti, che nel frattempo ‘circondano’ il Nettuno, mentre un cordone su via Rizzoli sorveglia la situazione. In piazza Maggiore però sono presenti altri attivisti accorsi, circa 300, che urlano “vergogna” e chiedono di aprire un varco per far svolgere il presidio.
TUTTI CHIUSI GLI ACCESSI A PIAZZA DEL NETTUNO
Non si passa: sono tutti chiusi questa sera gli accessi a piazza del Nettuno a Bologna, nel cuore della città, dove i Giovani Palestinesi volevano tenere una manifestazione per il 7 ottobre che è stata vietata. Per evitare che, nonostante il divieto, il presidio si svolgesse comunque, la Polizia è intervenuta e dunque non si entra nella zona di piazza Nettuno. La zona è sorvolata da un elicottero.
ATTIVISTI ‘ESCONO’ DA SOTTO NETTUNO E PARTE GRIDO: “CORTEO”
Le Forze dell’ordine hanno aperto un varco nei cordoni e sta facendo uscire manifestanti che erano rimasti sotto al Nettuno questa sera a Bologna per il presidio indetto dai Giovani Palestinesi che era però stato formalmente vietato. Dopo lo stop del presidio per opera degli agenti, alcuni attivisti erano comunque rimasti sotto la fontana del Nettuno mentre gli altri erano rimasti tagliati fuori dagli agenti: ora appunto i manifestanti si stanno ricongiungendo in piazza Maggiore al grido di “Palestina libera”, ma anche intonando i cori “corteo, corteo”.
TENTATIVO DI CORTEO ATTRAVERSA PIAZZA MAGGIORE POI STOP
Prima un mini-corteo sul crescentone di piazza Maggiore poi lo stop delle Forze dell’ordine: si sviluppa così l’iniziativa degli attivisti confluiti questa sera nel cuore di Bologna per la manifestazione dei Giovani Palestinesi per il 7 ottobre formalmente vietata. Dopo il blocco del presidio sotto il Nettuno da parte degli agenti, i manifestanti si sono mossi su piazza Maggiore ma all’altezza dell’incrocio via Archiginnasio-via Orefici si sono trovati la strada sbarrata dagli agenti e dai mezzi delle Forze dell’ordine: nel fronteggiamento continuano a riecheggiare i cori “corteo corteo” e “fateci passare“.
FORZE ORDINE: “CORTEO NON AUTORIZZATO, LASCIATE PIAZZA
Di nuovo agenti in tenuta antisommossa da una parte e manifestanti dall’altra: è stallo a Bologna dove il centro città è stato invaso dagli uni e dagli altri per la manifestazione indetta dai Giovani Palestinesi per il 7 ottobre e poi vietata. Dopo il fronteggiamento sotto il Nettuno, la scena si ripete in via Archiginnasio all’incrocio con via Orefici dove dal megafono gli agenti annunciano: “Corteo non autorizzato, lasciate la piazza alla spicciolata“. E il corteo arretra allora verso il crescentone di pazza Maggiore.
SCONTRI IN VIA RIZZOLI, LA POLIZIA USA GLI IDRANTI
Scontri tra manifestanti e Forze dell’ordine in via Rizzoli all’altezza di piazza Re Enzo: gli agenti si sono fatti avanti spingendo con gli scudi, sono volate manganellate ed è stato usato l’idrante per disperdere chi ancora era rimasto in piazza stasera per la manifestazione dei Giovani Palestinesi per il 7 ottobre (formalmente vietata).
Poco prima c’era stato un altro fronteggiamento in uscita da piazza Maggiore verso via de’ Pignattari tra agenti e manifestanti; un megafono, sponda attivisti, li aveva invitati a indietreggiare dicendo anche se si stava cercando di capire da dove uscire.
NUOVO FRONTEGGIAMENTO IN STRADA POI CORTEO VERSO 2 TORRI
In via Rizzoli a Bologna, dopo gli scontri, i manifestanti che hanno accolto la chiamata a scendere in piazza dei Giovani Palestinesi per il 7 ottobre, sono stati fermati dalle Forze dell’ordine, tra la strada e la fontana del Nettuno. Poi è stato aperto un varco e gli attivisti si sono dritti vero le Due torri in corteo cantando “Bella ciao”. Strattonato un cameraman.
CORTEO IN STRADA MAGGIORE E BARRICATE CON I CASSONETTI
Dopo gli scontri e dopo che i manifestanti sono arrivati alle Due torri, le ultime file degli attivisti, incalzati dagli agenti vicini, sono stati praticamente spinti in Strada Maggiore. Qui ci sono stati momenti di grande tensione e nonostante fosse stato dato il segnale di non intervenire, è partita una carica da parte del Reparto mobile che si sono messi a manganellare in ordine sparso. I manifestanti si sono allontanati. Nella calca una manganellata ha colpito un giornalista. Successivamente c’è stato un lancio di oggetti contro gli agenti e sono stati create della barricate di cassonetti dell’immondizia in Strada Maggiore.
MANIFESTANTI SI SPOSTANO VERSO PIAZZA VERDI
Si muove ancora l’onda dei manifestanti scesi in piazza stasera a Bologna per l’iniziativa dei Giovani Palestinesi per il 7 ottobre. Da Strada Maggiore ora puntano verso piazza Verdi cuore della cittadella universitaria.
CAVEDAGNA (FDI): “GIOVANI PALESTINESI? MACCHÈ, SONO I SOLITI”
“Anche oggi Bologna messa sotto assedio dai soliti violenti. Si definiscono Giovani Palestinesi ma sono in realtà tutti italiani dei centri sociali, i soliti che fanno caos in zona universitaria”. Stefano Cavedagna, eurodeputato di Fratelli d’Italia, interviene così sulle scene in centro a Bologna di questa sera dove, nonostante il divieto, si sta cercando di dar vita alla manifestazione indetta inizialmente dai Giovani Palestinesi.
“Autobus deviati, persone che aspettano bloccate per strada, Polizia costretta a schierare mezzi e uomini tra gli insulti. La nostra solidarietà va agli agenti. Questa miccia, accesa da membri della maggioranza, che hanno parlato fino ad oggi di mettere in atto azioni radicali, deve essere spenta. Tutta la giunta, anche Coalizione civica, prenda le distanze con forza. Qualsiasi tentennamento diventa complicità”, afferma Cavedagna in una nota.