di MIRKO GABRIELE NARDUCCI
ROMA – “È parso evidente come i disordini dei giorni scorsi avessero ben poco a che fare con le sorti del popolo palestinese”, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, durante il question time di oggi alla Camera, tocca il tema delle manifestazioni degli ultimi giorni in tutto il Paese, legato a quello della sicurezza e della minaccia incombente in tutto il mondo dell’antisemitismo.
In particolare, rispetto quest’ultimo punto, il ministro ha spiegato, come gli sforzi siano incrementati a partire dal 7 ottobre di due anni fa. “Il Comitato nazionale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, sempre a partire dal 7 ottobre 2023, ha focalizzato la propria attenzione sulla valutazione dei rischi legati all’acuirsi dell’antisemitismo grazie alla continua interazione informativa ed investigativa tra le forze di polizia e le agenzie di intelligence”, ha spiegato Matteo Piantedosi alla Camera.
“Abbiamo pertanto rafforzato tutti i dispositivi di osservazione e controllo riferita agli obiettivi sensibili- ha proseguito- riconducibili allo Stato di Israele e incrementato la collaborazione e lo scambio di informazioni con le realtà associative e le istituzioni ebraiche, al fine di garantire un costante monitoraggio dei fattori di rischio e dei possibili bersagli su tutto il territorio nazionale”.
NELLE MANIFESTAZIONI DEL 2025: 1.460 DENUNCE E 20 ARRESTI
Quindi Piantedosi ha portato all’Aula il ‘bilancio’ dei cortei e manifestazioni che hanno scaldato gli ultimi 10 mesi. “Nell’anno 2024 sono state 2.069 le persone denunciate, oltre alle 16 arrestate nell’immediatezza delle manifestazioni. Quest’anno nel 2025 le persone denunciate in tutte queste manifestazioni sono 1.460, di cui 20 quelle arrestate nell’immediatezza”, ha illustrato. Quindi il commento del ministro: “Sono dati che consentono di affermare che non deve in alcun modo passare l’idea che si possano vandalizzare impunemente le nostre città, danneggiando la proprietà pubblica e privata e mettendo in pericolo l’incolumità dei cittadini”.
“L’AUTORITÀ GIUDIZIARIA ACCERTERÀ SE ESISTE UNA REGIA DIETRO AI DISORDINI”
“Sarà l’autorità giudiziaria ad accertare se esiste una regia dietro ai disordini verificatisi nei giorni scorsi in occasione di manifestazioni a sostegno della causa palestinese, ma in ogni caso le strutture specialistiche del ministero dell’Interno sono costantemente impegnate nelle attività di analisi e di prevenzione”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi durante il question time alla Camera.
L’APPELLO AI PARTITI: “MANTENERE TONI RESPONSABILI”
“Io credo sia opportuno evidenziare ancora una volta come sia fondamentale, oltre al livello tecnico e operativo di prevenzione e di vigilanza delle forze di polizia, l’impegno convinto di tutte le istituzioni, delle forze politiche e delle forze sociali a non sottovalutare l’importanza di mantenere sempre, pur nella contrapposizione naturale della dialettica democratica, sempre toni appropriati ed ispirati all’etica della responsabilità”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi durante il question time alla Camera.
“GRAZIE ALLE FORZE DI POLIZIA, FINORA ENCOMIABILE AZIONE DI CONTENIMENTO“
“Esprimo il pieno apprezzamento mio e del Governo per il prezioso e insostituibile lavoro svolto dalle nostre forze di polizia con un rilevante sforzo organizzativo, con migliaia di operatori di polizia dedicati alle esigenze di ordine pubblico”. Lo ha detto infine il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi durante il question time alla Camera.
In questi contesti, ha spiegato il ministro, “l’obiettivo prioritario è l’azione di contenimento, finora svolta in maniera encomiabile ed essenziale, per limitare gli atti di violenza su persone e cose e, consentitemi, anche quello di preservare l’incolumità del personale stesso. Attività di contenimento alla quale però fa sempre seguito un’approfondita attività d’indagine delle Digos per denunciare all’autorità giudiziaria gli autori dei reati, anche grazie all’ampio materiale video-fotografico utile per identificare i soggetti coinvolti negli episodi di violenza”.