La deputata brasiliana Carla Zambelli, detenuta nel carcere romano di Rebibbia dal 29 luglio in attesa della decisione sull'estradizione richiesta dal Brasile, ha annunciato l'inizio di uno sciopero della fame con una lettera inviata al ministro della Giustizia italiano, Carlo Nordio.
"Inizio oggi uno sciopero della fame che solo lei può interrompere, negando la mia estradizione, cosa che mi permetterebbe di tornare libera, come è giusto", ha scritto Zambelli, pubblicando poi il testo sui social network.
Nella missiva, la deputata denuncia di essere vittima di una "persecuzione politica".
La lettera segue la decisione della Corte di Cassazione italiana, che ha respinto il ricorso contro la conferma della detenzione cautelare da parte della Corte di Appello di Roma, in attesa dell'esame della richiesta di estradizione avanzata dal Brasile.
Zambelli resta dunque in carcere.
Colpita da un mandato di cattura internazionale, la deputata si era trasferita in Italia a giugno - Paese di cui è cittadina - per sottrarsi a una condanna a 10 anni di carcere inflitta in Brasile per l'attacco ai sistemi informatici del Consiglio nazionale di Giustizia, insieme all'hacker Walter Delgatti Neto, reo confesso e già condannato a 8 anni e 3 mesi.