L'uccisione di diversi palestinesi stamattina a Gaza da parte dell'Idf è "una violazione dell'accordo di cessate il fuoco": lo afferma il portavoce di Hamas Hazem Qassem, ripreso da Haaretz.
Secondo Qassem, il gruppo invita le parti dell'accordo a monitorare la condotta di Israele e a "non permettergli di sottrarsi agli impegni assunti con i mediatori".
I funzionari israeliani hanno dichiarato che il valico di Rafah a Gaza rimarrà chiuso per due giorni e che il flusso di aiuti verso l'enclave sarà ridotto. Lo riporta Sky News.
I funzionari hanno affermato che le misure sono state prese contro Hamas per non aver consegnato i corpi di tutti gli ostaggi morti.
Una fonte medica ha affermato all'agenzia palestinese Wafa che sei palestinesi sono stati uccisi dai droni israeliani contro i residenti che stavano ispezionando le loro case nel quartiere di Shuja'iyya, a est di Gaza City.
Israele aveva fissato la fine di oggi come termine ultimo per la restituzione dei corpi degli ostaggi morti da parte di Hamas, dopo aver accusato il movimento di non aver rispettato gli impegni presi nell'ambito del cessate il fuoco non rilasciandoli tutti. Lo riporta il Times of Israel.
I mediatori hanno affermato che il gruppo terroristico ha difficoltà a localizzare tutti i corpi; tuttavia, secondo l'emittente pubblica Kan, Israele ritiene che Hamas abbia già in mano alcuni dei corpi, ma non li abbia consegnati.
L'Idf ha reso noto che è stato completato il processo di identificazione delle salme di due ostaggi: il musicista Guy Iloz, rapito da Hamas al Nova Festival e morto in un ospedale di Gaza a causa delle ferite riportate, e lo studente di agraria nepalese Bipin Joshi. L'identità delle altre due salme non è ancora stata resa nota.
Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha dichiarato che ci vorrà del tempo per consegnare i resti degli ostaggi uccisi durante la guerra, definendola una "sfida enorme" data la difficoltà di trovare corpi tra le macerie di Gaza. Lo riportano i media internazionali. "È una sfida ancora più grande del rilascio delle persone vive. È una sfida enorme", ha affermato il portavoce del Cicr, Christian Cardon, aggiungendo che potrebbero volerci giorni o settimane e che esiste la possibilità che non vengano mai ritrovate.
Dall'entrata in vigore del cessate il fuoco a Gaza, le squadre di soccorso hanno recuperato più di 250 corpi, alcuni dei quali giacevano per strada. Lo scrive l'agenzia di stampa palestinese Wafa che cita fonti mediche. L'agenzia spiega che gli equipaggi si trovano ad affrontare una grave carenza di mezzi pesanti necessari per rimuovere le macerie, mentre la stima è che oltre 10.000 persone rimangano sotto le macerie.
Onu e Croce Rossa, aprire tutti i valichi a Gaza per gli aiuti
Le Nazioni Unite e il Comitato Internazionale della Croce Rossa hanno chiesto l'apertura di tutti i valichi di frontiera per Gaza, per consentire l'ingresso degli aiuti disperatamente necessari nel territorio palestinese devastato dalla guerra. "È ciò che gli operatori umanitari, incluso il Cicr, hanno chiesto nelle ultime ore: garantire che, a causa dell'enorme necessità, tutti i punti di ingresso possano essere aperti", ha dichiarato a Ginevra il portavoce della Croce Rossa Christian Cardon. Il portavoce dell'agenzia umanitaria delle Nazioni Unite, Jens Laerke, ha aggiunto: "Abbiamo bisogno che siano tutti aperti".
Onu, al via primi sgomberi a Gaza, in rovina l'80% degli edifici
Il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp), che sta attualmente valutando le esigenze di ricostruzione a Gaza, afferma che oltre l'80% di tutti gli edifici nella Striscia sono distrutti o danneggiati, mentre nel capoluogo Gaza City la percentuale arriva al 92%.
Un portavoce dell'Undp a Ginevra descrive la distruzione come "devastante", riporta il Guardian. L'organizzazione stima che sia necessario sgomberare almeno 55 milioni di tonnellate di macerie. L'Undp afferma di aver avviato alcune operazioni di sgombero, ma la presenza di ordigni inesplosi sta ostacolando i lavori, aggiungendo che vengono ritrovati corpi.