di MILOŠ MALINIĆ
TRIESTE – Alcuni segnali stradali divelti, una decina di cassonetti bruciati; una decina di agenti contusi e due giornalisti feriti, tutti in maniera non grave. Sono i danni evidenziati sinora in conferenza stampa dal questore di Udine, Pasquale Antonio de Lorenzo, a seguito dei disordini di ieri sera in città, a fine manifestazione pro-Pal e in contemporanea alla partita Italia-Israele allo Stadio Friuli.
Secondo de Lorenzo, i facinorosi, un centinaio, si sono ‘armati’ sul posto anche grazie ai servizi mirati preventivi svolti sin dalla mattina dalle forze dell’ordine, che avevano controllato la maggior parte dei manifestanti all’ingresso della città. Proprio questo presidio delle forze dell’ordine “studiato a tavolino” -più di 1.200 agenti in totale nei giorni della vigilanza- e “l’equilibrio dimostrato dal nostro personale, dagli idrantisti” ha permesso di contenere al massimo i danni, di non “mortificare i commercianti” e gli esercenti, e non ha fatto sentire ciò che succedeva in città dentro lo stadio, osserva il questore.
I fermati sono una quindicina, nove uomini e sei donne, italiani del Nordest, eccetto per due donne slovene cui è stato consegnato il foglio di via. I reati contestati vanno “dalla violenza alla resistenza a pubblico ufficiale, anche con l’utilizzo di travisamenti e oggetti atti a offendere”. Alcuni erano già preceduti da informazioni provenienti dagli uffici Digos delle altre Questure, mentre non è chiaro se vi sia stata premeditazione. Tra i fermati anche le tre persone che allo stadio, durante la partita, hanno tentato di invadere il campo con una bandiera palestinese.
De Lorenzo conferma che i disordini sono esplosi quando gli organizzatori hanno dichiarato la fine della manifestazione, durante la quale il servizio d’ordine interno del corteo era riuscito a contenere i facinorosi dal venire in contatto con gli agenti. Servizio d’ordine che è stato poi aggirato con l’intenzione di raggiungere lo stadio, “e questo non era possibile permetterlo”.
Per il corteo in sé, aggiunge, “l’itinerario è stato accettato, e la manifestazione si è svolta prevalentemente con 8-9.000 persone in maniera molto tranquilla”, e le autorità erano convinte fino alla fine “che avremmo dato un esempio concreto per tutto quello che si è verificato nelle altre piazze d’Italia. Questo non c’è stato, ma la risposta è stata ugualmente efficace e ha sortito l’effetto di disperdere e isolare i facinorosi”, evidenzia il questore. E conclude: “Di sicuro siamo coloro i quali garantiranno sempre il diritto a manifestare”.