di FILIPPO LIMONCELLI
Così come aveva annunciato, Felipe Massa ha ufficialmente trascinato in tribunale FIA e FOM (Formula One Management) nel processo legato al celebre Crashgate del 2008. L’ex pilota brasiliano, all’epoca in Ferrari, punta a ottenere un risarcimento economico per il danno subito a seguito del discusso Gran Premio di Singapore.
Tutto nasce dal 13° giro di quella gara: la Renault di Nelson Piquet Jr. andò in testacoda dopo aver colpito un muro, provocando l’ingresso della Safety Car. Il compagno di squadra Fernando Alonso, partito dalle retrovie, ne approfittò per rientrare ai box e vincere la corsa.
Un anno dopo, un’inchiesta FIA stabilì che l’incidente era stato volontario, organizzato per favorire Alonso. I responsabili, Flavio Briatore e Pat Symonds, furono squalificati (sanzione poi ridotta).
Quell’episodio fu decisivo: Massa perse il Mondiale all’ultima curva dell’ultimo Gran Premio, a Interlagos, contro Lewis Hamilton. Se la gara di Singapore fosse stata annullata, il titolo sarebbe stato suo.
L’azione legale e le parole della difesa
Nel 2025, Massa non chiede il titolo, ma un risarcimento da 82 milioni di dollari (circa 71 milioni di euro). La causa si basa su un’intervista in cui Bernie Ecclestone avrebbe ammesso di conoscere la verità sull’incidente. In aula, però, l’ex patron della F1 ha dichiarato di non ricordare di averla rilasciata.
Il processo, iniziato a Londra il 28 ottobre, ha visto la prima udienza e durerà tre giorni. Nella nota della difesa FIA si legge: “La richiesta del signor Massa è tanto tortuosa quanto eccessivamente ambiziosa”. E ancora: “Il plurimilionario cittadino e residente brasiliano ha presentato una richiesta di risarcimento in questa giurisdizione dell’Inghilterra e del Galles basata su una presunta violazione del regolamento sovranazionale della Fia… oltre 17 anni fa, il 28 settembre 2008”.
La Federazione ha inoltre precisato che “la richiesta di risarcimento del signor Massa trascura palesemente una serie di errori commessi da lui stesso o dal suo team, la Ferrari, durante il Gp di Singapore e in altri Gp”.
Le rivelazioni di Massa e i retroscena Ferrari
Durante la sua testimonianza, Massa ha svelato alcuni retroscena inediti, coinvolgendo Jean Todt, allora responsabile del team Ferrari: “Todt disse di essere sicuro che Nelsinho avesse fatto un incidente intenzionale. Non gli ho creduto perché so che a Todt non piace Flavio Briatore e avevano una rivalità personale”.
Il brasiliano ha anche raccontato un incontro diretto con Briatore: “Durante il pranzo ho chiesto a Briatore se avesse chiesto a Piquet di schiantarsi di proposito. Lui ha negato… Ho pensato che probabilmente stesse mentendo, dal modo in cui mi ha risposto”.
Infine, Massa ha ricordato come le sue parole del 2009 — quando dichiarò pubblicamente che Alonso era a conoscenza dell’incidente “volontario” del compagno — scatenarono l’ira della Ferrari, che allora aveva già ingaggiato lo spagnolo per la stagione successiva.














