Gente d'Italia

Porta (Pd): “Pensioni, manovra 2026 e italiani all’estero”

Dopo le pesanti penalizzazioni introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 a danno degli italiani all’estero in materia socio-previdenziale – come ad esempio il blocco della perequazione automatica per le pensioni pagate all’estero e l’abolizione dell’indennità di disoccupazione per gli italiani emigrati che rientrano in Italia – speravamo che questo Governo con la Manovra 2026 in questi giorni presentata al Senato avrebbe in qualche modo equilibrato il maltolto ai nostri connazionali. Ma ci illudevamo. Infatti il disegno di legge di Bilancio 2026 non solo non prevede nessuna forma di compensazione per i diritti lesi dei nostri emigrati ma introduce ulteriori misure penalizzanti come l’aumento dell’età pensionabile e l’eliminazione dei pensionamenti anticipati “Quota 103” e “Opzione donna” che (anche se sono stati pochi i soggetti residenti all’estero che ne hanno fruito) potenzialmente erano prestazioni erogabili anche all’estero. Quindi i pensionati residenti all’estero ai quali per l’anno in corso non è stato arbitrariamente rivalutato l’importo pensionistico sono stati in realtà danneggiati permanentemente perché le future eventuali rivalutazioni saranno applicate ad un importo bloccato e quindi più basso. Sono stati e saranno perciò risparmiati diversi milioni di euro da questo Governo sulle pensioni, già basse, dei nostri connazionali. Un atto ingiusto e immorale. Inoltre anche per i nostri pensionandi residenti all’estero aumenterà nel 2027 (di un mese) e nel 2028 (di altri due mesi) l’età pensionabile di vecchiaia che diventerà rispettivamente di 67 anni e un mese e poi di 67 anni e tre mesi (con un minimo di 20 anni di contribuzione perfezionabile con la totalizzazione dei contributi) mentre la pensione anticipata richiederà 42 anni e 11 mesi di contributi nel 2027 (un anno in meno per le donne) e 43 anni e un mese di contributi nel 2028 (un anno in meno per le donne) sempre perfezionabili con la totalizzazione. La Manovra 2026 prevede delle eccezioni agli aumenti dell’età pensionabile per una platea ristretta di lavoratori gravosi e usuranti ma ovviamente non spiega (e probabilmente non lo farà neanche l’Inps nelle sue circolari) come tali condizioni e requisiti possono essere soddisfatti e dimostrati dai nostri lavoratori residenti all’estero. Infine giova ricordare che la Legge di Bilancio 2026 prevede un incremento delle maggiorazioni sociali (prestazioni pagate anche ad alcune categorie di pensionati residenti all’estero) con un aumento da 8 (2025) a 20 euro mensili (2026). Si ricorda che la maggiorazione sociale costituisce un’integrazione della pensione base dei pensionati che possiedano redditi propri inferiori a determinate soglie fissate dalla legge, viene erogata per 13 mensilità e l'importo varia in base all’età, al reddito e alla tipologia di pensione. Concludo sottolineando che dispiace altresì constatare che nonostante le nostre pressanti richieste a questo Governo, tramite interventi politici, mozioni ed interrogazioni, non si muove nulla nel campo della stipula o del rinnovo delle convenzioni bilaterali di sicurezza sociale – cito per esempio quelle con il Cile, il Perù, l’Ecuador, la Colombia, il Brasile, etc. – continuando ad escludere così decine di migliaia di nostri connazionali dalla tutela previdenziale in regime di convenzione internazionale.

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