ROMA – Si sono aperti a Roma, presso Villa Madama, i lavori della prima Conferenza Internazionale dell’Italofonia, organizzata su impulso del Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in collaborazione con la Società Dante Alighieri. Nell’ambito della Conferenza, cui partecipano delegazioni ministeriali da oltre venti Paesi, è stata istituita la Comunità dell’Italofonia: un nuovo forum di cooperazione internazionale volto a riunire le varie anime – nazionali e internazionali, statuali e non statuali – italofone a livello mondiale. La Comunità dell’Italofonia avrà come finalità la promozione del dialogo politico e della cooperazione internazionale; la valorizzazione degli scambi e dei legami tra le società civili e le persone italofone; lo sviluppo delle relazioni culturali, scientifiche e accademiche tra i suoi Membri; la diffusione, promozione e tutela della lingua italiana nel mondo. “Con questa giornata vogliamo dare un formale riconoscimento alla lingua italiana quale elemento di unità, dialogo e progresso. L’italiano, per sua natura, è una lingua che unisce piuttosto che dividere. Per questo la Comunità dell’Italofonia può diventare un prezioso strumento di pace, un luogo per promuovere una visione condivisa delle relazioni internazionali, un ambito per favorire crescita e innovazione e uno spazio privilegiato per lo scambio culturale tra le comunità italofone del mondo”, ha commentato il Ministro Tajani. “Oggi è l’inizio di una stagione importante – ha esordito nel suo intervento il Ministro Tajani – teniamo a battesimo la nascita di una comunità che è internazionale e che riguarda tutti coloro che parlano, che amano, che conoscono e vogliono studiare la lingua italiana. Dunque è una giornata importante per noi”. Nel ringraziare gli ospiti presenti all’incontro Tajani ha ricordato come gli italiani all’estero non abbiano mai tagliato il legame con il nostro paese continuando a parlare l’italiano e il dialetto . Una lingua, l’Italiano, che per molti è anche strumento di lavoro. San Marino, Città del Vaticano, Slovenia, Croazia, Albania, Serbia, Kosovo, Grecia, Malta: questi i Paesi citati dal Ministro, , dove l’italiano è lingua parlata e in alcuni casi anche lingua ufficiale. Oltre a questi, naturalmente, ce ne sono altri come ad esempio l’Egitto. “Questo è un modo di collegare i popoli”, ha rilevato Tajani ricordando che nei Balcani la televisione ha giocato un ruolo importante per la divulgazione dell’italiano. Un altro esempio è rappresentato da alcuni Paesi africani che ormai inviano in maniera costante studenti in Italia, anche grazie a borse di studio messe a disposizione dall’Italia. “La Comunità dell’Italofonia è modo nuovo per costruire ponti: sarà un punto di incontro permanente e l’italiano dovrà essere una lingua di pace”, ha spiegato il Ministro menzionando anche la figura di San Francesco d’Assisi con il suo Cantico delle Creature. “L’italiano racconta secoli di storia e si è diffuso attraverso musica, arte e scambi commerciali”, ha aggiunto Tajani che vede nell’italiano una lingua di opportunità per la crescita economica del Paese . “La Comunità dell’italofonia è uno strumento attivo e aperto, certamente culturale, ma anche molto di più: è l’inizio di un cammino”, ha aggiunto Tajani che ha poi segnalato l’dea di organizzare con cadenza costante eventi sull’italofonia anche all’estero, ad esempio in Svizzera, e presso gli altri paesi che aderiscono alla Comunità. L’invito di Tajani è quello di pensare dunque alle lingua italiana come uno strumento per costruire ponti e non muri.
Roma, a Villa Madama la prima Conferenza Internazionale dell’Italofonia
