di CRISTINA ROSSI
ROMA – Mezz’ora in più al giorno di uso dei dispositivi digitali può raddoppiare il rischio di ritardo del linguaggio nei bambini sotto i 2 anni; ogni ora aggiuntiva di schermi riduce il sonno di circa 15 minuti nei bambini tra 3 e 5 anni; oltre 50 minuti al giorno di schermi si associano a un maggior rischio di ipertensione pediatrica. E già tra i 3 e i 6 anni a quello di sovrappeso. È il prezzo che ogni bambino nella sua prima infanzia paga per l’uso prematuro dei device digitali. A dimostrarlo i più recenti studi in materia sulla cui base la Società Italiana di Pediatria ha aggiornato le raccomandazioni sull’uso del digitale in età evolutiva.
LA MINACCIA DEL DIGITALE NELLA GIORNATA MONDIALE DEL BAMBINO
“Ogni anno guadagnato senza digitale è un investimento sulla salute mentale, emotiva, cognitiva e relazionale”, è lo slogan rilanciato nel corso degli Stati Generali della Pediatria 2025, organizzati al Senato, dedicati al tema “Il bambino digitale”, in occasione della Giornata Mondiale del Bambino e dell’Adolescente. Durante l’evento, organizzato dal senatore Marco Meloni, sono stati presentati i nuovi dati e le nuove raccomandazioni, elaborate dalla Commissione sulle Dipendenze Digitali Sip.
I PEDIATRI: “INVERTIRE LA ROTTA”
“Le evidenze cliniche e comportamentali oggi disponibili hanno spinto i Pediatri a ribadire con sempre maggior chiarezza che è necessario invertire la rotta che ha portato negli ultimi 15 anni sempre prima e sempre più intensamente i bambini a trascorrere troppo tempo davanti ad uno schermo”, spiegano i Pediatri di Sip, in una nota. Le ricerche, in sintesi, oggi testimoniano che “i bambini dormono meno, si muovono meno, parlano meno. E sono più ansiosi e soli. E tutto questo correla in modo evidente con la vita digitale”. La Società italiana di Pediatria ha quindi aggiornato le sue indicazioni e linee-guida per accompagnare bambini e adolescenti ad “un uso equilibrato e rispettoso del digitale in base ai tempi di sviluppo in età evolutiva”.
LE SEI RACCOMANDAZIONI AGGIORNATE
Le raccomandazioni sono sei, in primo piano il ‘no’ a uno smartphone personale ‘almeno fino ai 13 anni’, ritardare il più possibile l’uso dei social media, evitare l’uso dei device durane i pasti e prima di andare a dormire. Ecco l’elenco:
- Evitare l’accesso non supervisionato a Internet prima dei 13 anni per i rischi legati all’esposizione a contenuti inappropriati;
- Rinviare l’introduzione dello smartphone personale almeno fino ai 13 anni per prevenire conseguenze sullo sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale;
- Ritardare il più possibile l’uso dei social media, anche se consentiti per legge;
- Evitare l’uso dei dispositivi durante i pasti e prima di andare a dormire;
- Incentivare attività all’aperto, sport, lettura e gioco creativo;
- Mantenere supervisione, dialogo e strumenti di controllo costanti in tutte le fasce d’età.
DALL’OBESITÀ AL CYBERBULLISMO TUTTI I RISCHI DEL DIGITALE
La revisione dei pediatri conferma che l’eccesso di tempo davanti agli schermi influisce su più aspetti della salute: obesità e rischio cardiovascolare, sviluppo cognitivo, sonno, salute mentale, dipendenze digitali, vista, cyberbullismo e sessualità online. “Dobbiamo restituire ai bambini tempo per annoiarsi, per muoversi, per giocare e per dormire- concludono i pediatri- La presenza e l’esempio degli adulti restano la prima forma di prevenzione digitale”. Meno schermi e più esperienze reali dunque, anche se “la tecnologia è uno strumento straordinario, ma deve entrare nella vita dei ragazzi al momento giusto, quando hanno la maturità per gestirla. Accompagnarli in questo percorso è una responsabilità condivisa tra famiglie, scuola”.
L’ESPERTO PELLAI: “IL GOVERNO ASCOLTI I PEDIATRI PER FARE LEGGI SUI MINORI”
Sull’iniziativa Sip, interviene anche Alberto Pellai, divulgatore e psicoterapeuta dell’età evolutiva: “Le raccomandazioni dei pediatri hanno un valore superiore a quello di qualsiasi altro specialista, me compreso- sottolinea- Perché il Pediatra è lo specialista medico che si prende cura della tutela della salute in età evolutiva e ne diventa il garante. Mi verrebbe da dire che quello che dice il pediatra necessita di un’attenzione e rispetto totale da parte del mondo adulto”. E anche da parte delle istituzioni: “Penso anche che il Governo (o meglio ancora: tutti i governi)- aggiunge infatti- dovrebbero avvalersi della consulenza scientifica dei Pediatri per stabilire regolamenti, norme e leggi a tutela dei minori in questo ambito.”.
