Gente d'Italia

Usa-Russia, piano di pace senza Europa. Bruxelles protesta: “Serve il coinvolgimento di Kiev e Ue”

(Foto archivio Depositphotos)

di AMEDEO VINCIGUERRA

Ancora una volta l’Unione Europea, così come Kiev, si trova tagliata fuori dalle discussioni tra Stati Uniti e Russia su un possibile piano di pace per l’Ucraina. Alla vigilia del Consiglio Affari Esteri di Bruxelles, il contenuto del documento in 28 punti è diventato pubblico senza che l’Ue o i Ventisette ne fossero stati informati, come spiegato da una fonte diplomatica europea. Il piano, che prevedrebbe cessioni territoriali da parte di Kiev e un parziale disarmo, è stato immediatamente giudicato irricevibile.

L’Alta commissaria Kaja Kallas ha espresso sorpresa e contrarietà, chiarendo che qualsiasi proposta di pace può funzionare solo se costruita con la partecipazione di Europa e Ucraina: “Sosteniamo una pace giusta e duratura, non imposta dall’esterno”.

Le critiche dei ministri europei: “Non può essere una capitolazione”

I ministri degli Esteri, arrivando al Consiglio, hanno rimarcato le fragilità del piano. Il francese Jean-Noël Barrot ha ricordato che l’Ucraina non accetterà mai una “capitolazione mascherata”, ribadendo che la pace deve essere equa e sostenibile. Kallas ha insistito sulla necessità di distinguere aggressore e vittima, sottolineando l’assenza di qualsiasi concessione da parte russa.

Il danese Lars Lokke Rasmussen ha avvertito che la possibilità di cessioni territoriali “non può essere discussa senza gli ucraini”, ammonendo l’Ue a non scivolare verso posizioni vicine alle richieste del Cremlino. Il tedesco Johann Wadephul ha aggiunto che solo Kiev può decidere sull’evoluzione dei negoziati, ricordando che “prima la Russia deve mettere fine alla sua aggressione”.

Il ruolo dell’Europa, tra sanzioni e sicurezza continentale

Il ministro italiano Antonio Tajani ha definito il documento “indiscrezioni giornalistiche”, spiegando che qualsiasi valutazione potrà avvenire solo dopo una presentazione ufficiale. Ha però ribadito che l’Europa deve essere parte del processo negoziale, anche perché è l’Ue ad aver imposto le sanzioni contro la Russia, il cui eventuale ritiro richiede un accordo europeo.

Tajani ha confermato il sostegno all’azione diplomatica statunitense, ma ha ricordato che l’Ucraina è anche una fondamentale “barriera di sicurezza” per il continente. Per il ministro polacco Radoslaw Sikorski, infine, la priorità è limitare la capacità offensiva della Russia: “Non può essere la vittima a subire restrizioni, ma l’aggressore”.

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