di SERENA TROPEA
ROMA – Vive nella campagna di Palmoli, in provincia di Chieti in Abruzzo, una famiglia che da qualche settimana è al centro dell’attenzione dopo che le autorità hanno deciso di allontanare i bambini dalla casa dei genitori. L’hanno rinominata la ‘Famiglia nel bosco‘. La mamma Catherine Birmingham è australiana e ha 45 anni, Nathan Trevallion ne ha 51 ed è britannico, è ex chef e commerciante di mobili pregiati, poi ci sono una bimba di 8 anni e due bimbi di 6 che adesso sono stati portati in una struttura protetta.
La vicenda, che ha sollevato dibattiti sul diritto all’educazione, la socializzazione e le libertà familiari, è raccontata anche dai vicini, che descrivono il nucleo familiare come un esempio di semplicità e armonia con la natura. Secondo Davide, vicino e amico della famiglia, intervistato dal Corriere della Sera, “non c’è nulla di radicale nel voler vivere a modo proprio, coltivando il cibo dell’orto e dedicandosi alla cura degli animali“.
Davide sottolinea che ai bambini “non manca nulla, tranne quel superfluo che riempie le vite degli altri“. Pur non frequentando la scuola tradizionale, i figli seguono un percorso legittimo di istruzione domestica, con attestati ufficiali che ne certificano l’apprendimento. La socializzazione con altri coetanei, afferma il vicino, non è impedita dai genitori, descritti come “persone aperte, solari e istruite”.
Anche la mancanza di servizi igienici interni, uno dei punti più criticati, viene mitigata dal fatto che il padre “sta già provvedendo”. La vita quotidiana della famiglia, poi, è organizzata in modo corale, con tutti i membri che contribuiscono secondo le proprie possibilità, in un ambiente improntato al rispetto reciproco e all’armonia con la natura. Gli animali sono curati con attenzione, e ciascuno ha un nome, segno del legame affettivo che la famiglia coltiva con il mondo che la circonda.
La famiglia Travallion ha ora dieci giorni di tempo per impugnare la sentenza del Tribunale dei minori. L’avvocato ha spiegato che “i genitori sanno che questo percorso è necessario per poter tornare alla vita che hanno sempre desiderato”.
