Le incertezze e ambiguità del governo italiano rischiamo di fare saltare il più grande accordo commerciale della storia, che darebbe un impulso di oltre 50 miliardi di euro all’esport europeo e di ben 14 miliardi a quello dell’Italia, il Paese che trarrebbe i maggiori benefici da questo accordo.
In commissione affari esteri della Camera dei Deputati abbiamo votato pochi giorni fa all’unanimità una importante risoluzione presentata da me e dai colleghi del Partito Democratico che impegnava il governo a procedere senza esitazioni verso la firma dell’accordo; peccato che gli europarlamentari di Fratelli d’Italia a Strasburgo stanno continuando a porre barriere ed ostacoli nella stessa direzione.
Il 19 dicembre la Presidente del Consiglio dovrebbe esprimere il voto dell’Italia a favore di un accordo atteso da venticinque anni; una indecisione del nostro Paese oltre a fare slittare in maniera indefinita il negoziato renderebbe l’UE poco credibile anche rispetto a tutti i potenziali partner con i quali potremmo concludere accordi in grado di ridurre i rischi della competizione commerciale con USA e Cina.
La Presidente Meloni sarà mercoledi prossimo in Parlamento e dovrà dirci chiaramente se l’Italia voterà a favore o se si assumerà la responsabilità storica di questo fallimento che rappresenterebbe oltre a un danno irreparabile per il nostro export un ulteriore schiaffo alle grandi collettività italiane che in Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay aspettano con altrettanta speranza un accordo che potrebbe segnare il rilancio di un rapporto strategico tra Italia, Europa e Sudamerica.