Depositato in commissione Bilancio al Senato il nuovo emendamento del governo alla manovra: il testo contiene le misure sull'iperammortamento, nella stessa formulazione precedente e quindi con la proroga al 2028 e la stretta sugli investimenti green, e la rimodulazione del Pnrr.
Saltano invece, così come annunciato nella nottata, tutte le misure sulle pensioni.
"La decisione della maggioranza è quella di stralciare gran parte del famoso emendamento 4.1000, di far sopravvivere solo la parte relativa al Pnrr e all'iperammortamento, tutto il resto verrà trasfuso in un decreto che verrà approvato la settimana prossima", ha detto il ministro dei rapporti con il Parlamento Luca Ciriani a margine di una serie di riunioni in Senato dopo la sospensione della commissione Bilancio. Il nuovo decreto verrà portato in cdm "probabilmente la settimana prossima", ha aggiunto.
La misura - contenuta nella prima versione della proposta di modifica a firma dell'esecutivo - prevedeva l'adesione automatica alla previdenza complementare per i lavoratori dipendenti del settore privato di prima assunzione.
Un tira e molla che ha tenuto sulla corda la maggioranza nel corso della notte e che ha provocato la dura reazione delle opposizioni. La segretaria del Pd Schlein attacca: 'La maggioranza si è rotta". Il leader del M5s Giuseppe Conte parla di "notte di follia". Matteo Renzi commenta: "Comunque vada Giorgetti ha perso la faccia"
Oltre alla stretta sulle pensioni, stralciata come già annunciato nella notte nella sua interezza, dall'emendamento del governo alla manovra saltano anche le norme sul Tfr per i nuovi assunti.
Via libera invece in commissione Bilancio del Senato all'emendamento alla manovra sull'oro di Banca d'Italia, come ha riferito il senatore della Lega e relatore Claudio
Borghi. "E' un momento molto importante, è una mia battaglia di 11 anni. Penso che sia una delle cose più importanti di questa manovra. Riaffermare il principio" che appartiene al popolo italiano " ci riporta nella normalità".
Arriva inoltre l'ok della commissione Bilancio del Senato all'emendamento riformulato dal governo sull'ampliamento di basi e programmi strategici della Difesa. "Al fine di tutelare gli interessi essenziali della sicurezza dello Stato e di rafforzare le capacità industriali della difesa riferite alla produzione e al commercio di armi, di materiale bellico e sistemi d'arma, con uno o più decreti del ministro della Difesa di concerto con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sono individuate, anche con funzioni ricognitive e comunque nell'ambito delle risorse previste a legislazione vigente, le attività, le aree e le relative opere, nonché i progetti infrastrutturali, finalizzati alla realizzazione, ampiamento, conversione, gestione e sviluppo delle capacità industriali della difesa, qualificati come di interesse strategico per la difesa nazionale", si legge ne testo.
In mattinata sono ripresi i lavori in commissione Bilancio, l'obiettivo è quello di chiudere in giornata: il testo è atteso in Aula a Palazzo Madama lunedì.
Salta anche il nuovo contributo chiesto alle assicurazioni, niente misure per 4.0
Salta il nuovo contributo di 1,3 miliardi chiesto alle assicurazioni. La misura non è contenuta infatti nel nuovo emendamento del governo alla manovra, contrariamente a quanto previsto dalla prima versione della proposta di modifica. La norma introduceva un meccanismo che prevedeva il versamento a titolo di acconto pari all'85% del contributo sul premio delle assicurazioni dei veicoli e dei natanti dovuto per l'anno precedente.
Nel nuovo emendamento del governo alla manovra, depositato in commissione Bilancio al Senato, scompaiono anche le nuove risorse per 1,3 miliardi per finanziare il credito d'imposta Transizione 4.0, i cui fondi sono andati esauriti.
Ok all'aumento al 12,5% dell'aliquota per le rc auto sugli infortuni al conducente
Per i contratti assicurativi stipulati dal primo gennaio 2026 sale al 12,5% l'aliquota sulla polizza rc auto per gli infortuni del conducente e di rischio di assistenza stradale. La misura è contenuta in un pacchetto di riformulazioni del governo approvato in commissione Bilancio al Senato.
Ok al raddoppio della Tobin tax e alla tassa sui pacchi extra Ue
Scatta da gennaio il raddoppio (dallo 0,2% allo 0,4%) della Tobin tax, la tassa sulle transazioni finanziarie, e arriva una tassa di 2 euro sui piccoli pacchi in arrivo dai paesi extra Ue di valore fino a 150mila euro. Le due misure sono contenute nel pacchetto di riformulazioni del governo approvato dalla commissione Bilancio del Senato.
Ok agli emendamenti su banche, affitti e dividendi
Sono stati approvati in Commissione Bilancio gli emendamenti su banche, affitti e dividendi, secondo quanto si apprende. Dopo la pausa si vota anche la norma sull'editoria.
Ok all'emendamento Calandrini (FdI) sui pagamenti dalla Pa
La Commissione Bilancio del Senato ha dato il via libera alla riformulazione della norma sui pagamenti da parte della Pubblica amministrazione ai professionisti, con alcuni 'paletti' in caso di irregolarità fiscale.
Lo annuncia lo stesso presidente dell'organismo, il senatore di FdI Nicola Calandrini, firmatario dell'ultima revisione del testo, spiegando che con la sua approvazione "viene introdotto un chiarimento fondamentale che rende più circoscritta la procedura di verifica prevista in relazione ai compensi professionali.
L'intervento precisa innanzitutto che la verifica riguarda esclusivamente le cartelle esattoriali iscritte a ruolo relative a tributi erariali, superando ogni riferimento generico alla "regolarità degli obblighi fiscali" che avrebbe potuto determinare blocchi dei pagamenti, anche in presenza di contenziosi non definiti".
E "modifica l'articolo 48-bis del Dpr n. 602 del 1973", dunque per le parcelle dei professionisti "il limite dei 5.000 euro non trova più applicazione ai fini della verifica: ciò significa che l'accertamento scatta anche per importi inferiori a tale soglia, ma il blocco del pagamento ci sarò solo entro il limite dell'importo effettivamente iscritto a ruolo, consentendo comunque l'erogazione della parte eccedente".
Calandrini ricorda che con la misura rivista "resta ferma la disciplina generale", secondo cui "per i compensi superiori a 5.000 euro, il blocco integrale scatta in ogni caso qualora gli importi iscritti a ruolo siano superiori a 5.000 euro. Qualora questi siano inferiori a 5.000 euro, invece, il pagamento continua a essere erogato".
Secondo il presidente della V Commissione di Palazzo Madama si tratta di "una norma di equilibrio e di buon senso, che rafforza l'efficacia della riscossione senza introdurre automatismi sproporzionati e senza mettere a rischio la continuità dell'attività dei professionisti, garantendo chiarezza applicativa e certezza del diritto".
Cambia la ritenuta d'acconto per le imprese, 0,5% dal 2028 poi sale all'1%
Cambia la ritenuta d'acconto per le imprese: il nuovo emendamento del governo depositato in commissione Bilancio prevede l'anticipazione della misura al 2028 con un'aliquota pari allo 0,5% - al netto dell'Iva - dell'importo da corrispondere . Confermato l'1% dal 2029. La misura vale oltre 700 milioni di euro già dal primo anno, il 2028, e raddoppia in quelli successivi.
FI, nella prossima manovra taglio Irpef al 33% fino a 60mila euro lordi
"La richiesta di Forza Italia per la Legge di Bilancio del prossimo anno, è sicuramente di estendere la platea dei beneficiari della riduzione dell'aliquota Irpef dal 35 al 33% fino a 60mila euro di reddito lordo annuo". Lo annuncia ad Affaritaliani Raffaele Nevi, portavoce nazionale di FI. Alla domanda se sia ancora valida la storica battaglia di Silvio Berlusconi di aumentare fino a 1.000 euro netti al mese tutte le pensioni minime, il portavoce di Forza Italia risponde: "Certamente sì, restano i nostri obiettivi. Tutti, anche questo. Ovviamente va tenuto conto della diminuzione delle risorse a disposizione a causa di guerre, inflazione, problemi di debito pubblico. Purtroppo non sempre riusciamo ad ottenere tutti gli obiettivi che riteniamo giusti".
"Le pensioni minime le stiamo progressivamente alzando e continueremo sicuramente a farlo anche con la manovra per il 2027, così come l'Irpef. Ma ciò che abbiamo ben compreso è l'estrema importanza di tenere i conti pubblici in ordine perché significa maggiore credibilità dell'Italia in Europa e nel mondo. E' fondamentale restare entro i parametri di Bruxelles, questo ci ha portato e ci porterà a nuove promozioni delle agenzie di rating e quindi a un beneficio sul pagamento degli interessi del debito", ha aggiunto.
