di CRISTINA ROSSI

PESARO- “Il sindaco più amato d’Italia! Una gioia incredibile, un risultato straordinario, che testimonia l’enorme apprezzamento per il lavoro che stiamo portando avanti per la nostra città! Ascolto e dialogo, visione e concretezza: grazie a tutti per questo splendido buongiorno, vi voglio bene!”: sono le parole entusiaste con cui Marco Fioravanti, primo cittadino di Ascoli Piceno, commenta dai social la vittoria del “Governance Poll 2025” decretata dal Sole24ore, con il gradimento al 70%.

DA 10 ANNI UN SINDACO MELONIANO NELLA CITTÀ PARTIGIANA

Attualmente al suo secondo mandato da sindaco nella città in cui è nato cresciuto 42 anni fa, ha una carriera politica maturata in Alleanza Nazionale di cui è stato dirigente provinciale nel 2009, per poi aderire a Fratelli d’Italia nel 2014 e, nello stesso anno essere eletto Presidente del consiglio comunale della città.
Qualche anno dopo, nel 2019 si candida a sindaco di Ascoli Piceno a capo di una coalizione di destra formata da Fratelli d’Italia per vincere al ballottaggio con il 59,31% dei voti, battendo l’ex sindaco Piero Celani. “Lo scorso 9 giugno, a 36 anni, sono diventato il più giovane Sindaco della storia della mia città“, scrive allora, quando la città medaglia d’oro al valore militare per attività partigiana sceglie un uomo di Fratelli d’Italia come primo cittadino. E Fioravanti ha promesso di impegnarsi ad essere il Sindaco di tutti gli ascolani.
A fine mandato, la Governance Poll pubblicato da Il Sole 24 Ore, nel luglio del 2023, lo posiziona al secondo posto tra i sindaci più amati dai cittadini con un indice di gradimento del 64,5%.
Un primo segnale di quello che sarebbe poi successo alle elezioni comunali del 2024, dove  viene confermato al primo turno, questa volta con il 73,9% dei voti, sconfiggendo il candidato avversario del centrosinistra Emidio Nardini. La Governance Poll del 2025 lo promuove al sorpasso con la prima posizione sul podio.

RISERVATO MA DI COMPAGNIA, LAUREATO MA OPERAIO: CHE SINDACO È FIORAVANTI

Dei suoi profili social Fioravanti appare come un sindaco che passa tutti i giorni in mezzo la sua gente: non solo tagli del nastro, insomma, lo si vede al bar con i cittadini, alle iniziative sportive dove è il primo a partecipare, tra gli animalisti con il proprio cane… della sua vita si sa che ha perso il padre a 19 anni che è molto legato alla mamma, Lucia, che chiama “la donna della mia vita” e al fratello maggiore Andrea. Sulla sua vita privata è molto riservato. È laureato in scienze politiche e relazioni internazionali e, prima di intraprendere la carriera politica, finiti gli studi, ha lavorato in fabbrica alla catena di montaggio per 7 anni dove, insieme ai suoi colleghi ha poi vissuto il dramma della chiusura dello stabilimento. Un sindaco quindi operaio, ma di destra.

Lo scorso 25 aprile la città di Ascoli Piceno è balzata agli onori delle cronache per la vicenda della fornaia del noto panificio cittadino “L’Assalto ai forni” segnalata dalle forze dell’ordine per un manifesto infisso fuori dal suo locale che recitava semplicemente “25 aprile, buono come il pane, bello come l’antifascismo”. A seguito della vicenda, diventata virale sui social, sono poi apparsi nella città altri striscioni di condanna nei confronti della fornaia. Il sindaco è intervenuto per prendere le distanze dagli “vergognosi striscioni”. Ma ha anche difeso gli agenti di polizia che “hanno subìto una violenta aggressione social solo per aver fatto il proprio lavoro: dopo una segnalazione, come accade ogni giorno e accaduto anche lo scorso anno il 25 aprile, hanno semplicemente verificato il contenuto di uno striscione. Registrato come il contenuto fosse legittimo e non offensivo, non ne hanno ordinato la rimozione e hanno continuato a svolgere il loro lavoro per garantire la sicurezza dei cittadini”.