di GIANLUCA PACE

Nel secondo trimestre 2025, l’input di lavoro utilizzato complessivamente è cresciuto dello 0,2% su base congiunturale e dell’1,7% su base annua. Gli occupati, pari a 24 milioni 169 mila unità, restano stabili rispetto al trimestre precedente ma aumentano di 226 mila rispetto allo stesso periodo del 2024 (+0,9%). Il tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni si attesta al 62,6%, con un incremento dello 0,4% in un anno. La dinamica occupazionale è sostenuta dall’aumento dei dipendenti a tempo indeterminato (+296 mila in un anno) e degli indipendenti (+150 mila), mentre prosegue la riduzione dei contratti a termine (-221 mila). Crescono gli occupati a tempo pieno (+476 mila), in calo quelli a tempo parziale (-250 mila). Il tasso di disoccupazione resta stabile al 6,3%, in diminuzione di 0,1 punti su base annua, mentre quello di inattività si ferma al 33%. Nel Mezzogiorno per la prima volta il tasso di occupazione raggiunge il 50,1%, massimo storico dall’inizio delle serie nel 2004. Gli occupati nel Sud sono 6 milioni 549 mila, anch’esso record assoluto. In crescita anche l’occupazione nell’industria, che tocca i 4 milioni 822 mila addetti, livello più alto dal 2008.
“Ci accusavano di voler spaccare l’Italia, ma la verità è che abbiamo scelto di credere nelle energie, nel talento e nella forza del Sud”, ha scritto la premier Giorgia Meloni commentando i dati Istat, sottolineando che “oggi il Mezzogiorno registra il numero di occupati più alto mai raggiunto dal 2004”.