(Foto Ansa)

Dopo 46 anni di attesa, María Soto ha finalmente riabbracciato le sue figlie gemelle, María Beatriz e Adelia, sottratte illegalmente alla famiglia durante la dittatura cilena di Augusto Pinochet (1973-1990) e adottate in Italia nell'ambito di un programma del regime.

Il commovente incontro è avvenuto all'aeroporto Carriel Sur, nella regione del Biobío, davanti alle media locali.
 Con la giustificazione di problemi di nutrizione, le gemelle furono prelevate dalla famiglia nel 1979 e trasferite all'estero senza il consenso della madre.
Sin dalla separazione, María Soto si è dedicata senza sosta alla ricerca delle figlie, avvalendosi dell'organizzazione "Figli e Madri del Silenzio" e inviando un campione di Dna alla piattaforma MyHeritage negli Stati Uniti, fino al ritrovamento dopo decenni.
 Le gemelle hanno espresso la loro gioia per il tanto atteso incontro.

"Voglio godermi questi giorni con mamma e tutta la famiglia", ha dichiarato una di loro alla stampa.
Quello di Maria e delle figlie Beatriz e Adelia è solo uno delle migliaia di casi di adozioni illegali durante la dittatura cilena. Tra il 1973 e il 1990 si stima che oltre 20mila bambini siano stati sottratti alle loro famiglie. Solo quest'anno la giustizia cilena ha processato cinque persone per sottrazione illegale di minori, individuando una ex giudice come presunta leader della rete criminale.