Erdogan, 'se ci sarà ancora genocidio la pagheranno cara'
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha affermato che se ci sarà un nuovo "genocidio" nella Striscia di Gaza i responsabili pagheranno per questo un caro prezzo. "Vorrei sottolineare questo fatto importante, se ci fosse un nuovo genocidio coloro che ne sono responsabili pagheranno un caro prezzo. La nostra regione, sopratutto Gaza, non può più tollerare spargimenti di sangue", ha detto il leader turco durante una cerimonia a Rize, sul Mar Nero, trasmessa dalla tv di Stato Trt. "Siamo, ovviamente, consapevoli della pessima reputazione di Israele riguardo a non mantenere le promesse.", ha aggiunto Erdogan.
Mercoledì l'informativa di Tajani a Camere sull'accordo per Gaza
Mercoledì a Montecitorio si terrà alle 9 l'informativa del ministro Tajani sugli accordi di pace in Medio Oriente. Lo fa sapere la Camera. Alle 11 il ministro sarà al Senato.
Mattarella: 'Ora una prospettiva storica che coinvolga i palestinesi. Stop alla spoliazione di territori in Cisgiordania'
"In questi mesi, l'Italia ha fornito il suo aiuto. Lo ha fatto principalmente attraverso l'iniziativa "Food for Gaza". Tuttavia, questa nostra come le tante azioni messe in campo da numerosi Paesi hanno riguardato, purtroppo, una parte minima di chi ha subito la crudeltà delle azioni militari. Queste sofferenze - come tutte quelle subite - resteranno iscritte nel DNA delle nuove generazioni, minando ogni possibilità di un futuro di pace senza una prospettiva politica davvero storica e quindi coinvolgente per i palestinesi. Una prospettiva che assorba e rimuova gli alti rischi di nuove esplosioni di violenza, frutto della mole di risentimenti e di rancore accumulatisi in questo tragico periodo. La pace va acquisita nell'animo dei popoli, altrimenti non è pace". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al vertice di Arraiolos.
Dalle sofferenze del popolo palestine nasce "l'insistenza - frutto non di cieca ostinazione ma di lucida visione storica - per l'obiettivo dei due stati per due popoli. E ne deriva la assoluta necessità che venga pienamente annullata la spoliazione di territori assegnati alla Autorità Palestinese in Cisgiordania", ha aggiunto Mattarella.
"Il cessate il fuoco annunziato, allevierà le sofferenze dei palestinesi; e condurrà - finalmente - al ritorno a casa delle persone rapite. E' indispensabile sostenere gli sforzi ulteriori dei Paesi mediatori, perché si raggiungano sollecitamente le tappe successive, verso una vera pace", ha proseguito il capo dello Stato.
Per Mattarella, "l'alternativa sarebbe devastante. Il costo umano del conflitto pagato in questi mesi è immenso. Gli aiuti a Gaza devono potere arrivare in maniera immediata e massiccia. Che il Piano preveda - espressamente - il pieno accesso umanitario - e il coinvolgimento delle Nazioni Unite - è di estrema importanza".
Ue: Faremo la nostra parte a Gaza, anche con missione di polizia'
"L'Ue ha la sua parte da svolgere" nel futuro di Gaza. Lo ha detto un portavoce della Commissione europea parlando dell'attuazione del piano di pace di Donald Trump.
"Il messaggio dell'Alta rappresentante Kaja Kallas riguarda ciò che l'Ue può concretamente mettere sul tavolo: aiuti umanitari, sostegno alla ricostruzione e assistenza all'Autorità nazionale palestinese (1,5 miliardi di euro dal 2025 al 2027), oltre alle nostre missioni civili, come quella di Rafah", ha sottolineato il portavoce, ricordando che anche la missione di polizia Ue per i territori palestinesi, Eupol Copps, "fa parte degli strumenti che l'Ue sta attivando per rafforzare la sicurezza della popolazione palestinese". "La nostra priorità è porre fine alla sofferenza sul campo", ha aggiunto.
Ue: Faremo la nostra parte a Gaza, anche con missione di polizia'
"L'Ue ha la sua parte da svolgere" nel futuro di Gaza. Lo ha detto un portavoce della Commissione europea parlando dell'attuazione del piano di pace di Donald Trump.
"Il messaggio dell'Alta rappresentante Kaja Kallas riguarda ciò che l'Ue può concretamente mettere sul tavolo: aiuti umanitari, sostegno alla ricostruzione e assistenza all'Autorità nazionale palestinese (1,5 miliardi di euro dal 2025 al 2027), oltre alle nostre missioni civili, come quella di Rafah", ha sottolineato il portavoce, ricordando che anche la missione di polizia Ue per i territori palestinesi, Eupol Copps, "fa parte degli strumenti che l'Ue sta attivando per rafforzare la sicurezza della popolazione palestinese". "La nostra priorità è porre fine alla sofferenza sul campo", ha aggiunto.
Netanyahu, 'se piano non sarà raggiunto, ci sarà guerra'
"Stiamo stringendo Hamas da ogni lato in vista delle prossime fasi del piano, che prevede il suo disarmo completo e la smilitarizzazione di Gaza. Se ciò sarà raggiunto in modo pacifico, tanto meglio. Se no, sarà raggiunto con la forza". Ha affermato il premier israeliano Benyamin Netanyahu in una dichiarazione ai media.
In migliaia tornano verso Gaza city dopo il ritiro dell'esercito
Migliaia di famiglie si stanno muovendo dal sud della Striscia a Gaza city dopo che l'esercito israeliano si è ritirato da via Rashid. Lo riferiscono fonti di Gaza e lo mostrano i video sui social.
Netanyahu, Hamas ha accettato l'intesa con la spada alla gola
"Hamas ha accettato l'accordo solo quando ha sentito la spada alla gola. E la spada è ancora lì. Hamas ha accettato l'accordo dopo che il piano Trump, su cui ho concordato con il presidente a Washington, lo ha isolato a livello internazionale in modo senza precedenti". Lo ha affermato Benyamin Netanyahu in una dichiarazione ai media.
Netanyahu, oggi celebriamo un grande risultato
"Oggi celebriamo uno dei risultati più grandi della nostra guerra per la rinascita: il ritorno di tutti i nostri ostaggi - vivi e morti - a casa.
Questo è stato un obiettivo centrale che abbiamo perseguito con determinazione lungo tutto il percorso. Abbiamo fatto una promessa e l'abbiamo mantenuta. Vi ricordo che, all'inizio della guerra, c'erano coloro che dicevano 'dobbiamo abituarci all'idea che non riusciremo a riavere nemmeno un ostaggio vivo'. Io la pensavo diversamente e ho agito diversamente". Lo ha detto Benyamin Netanyahu in una dichiarazione ai media.
"A tutti quelli che sostengono che questo accordo si poteva raggiungere prima dico che non è vero: Hamas non ha mai acconsentito a liberare tutti gli ostaggi con l'Idf così ancora profondamente dentro la Striscia". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in una dichiarazione ai media in ebraico. I giornalisti non potranno porre domande.
Hamas ha adesso 72 ore per liberare gli ostaggi vivi
Secondo l'accordo siglato in Egitto e ratificato questa notte dal governo a Gerusalemme, e dopo l'avvenuto ritiro dell'Idf verso la Linea Gialla, Hamas ha adesso 72 ore - a partire dalle 12 locali - per il rilascio di tutti gli ostaggi vivi ancora a Gaza, che dovrebbero essere venti. Come parte dell'accordo, i 20 ostaggi in vita saranno liberati in un'unica volta, mentre gli ostaggi morti saranno consegnati in più fasi. Da parte israeliana, Israele approverà il rilascio di circa 2.000 detenuti palestinesi tra cui 250 terroristi. Hamas sarà tenuta a rilasciare tutti gli ostaggi, senza cerimonie pubbliche. I terroristi di Nukhba che hanno partecipato al massacro del 7 ottobre e i quattro ergastolani richiesti da Hamas durante i negoziati, tra cui Marwan Barghouti, non saranno rilasciati.
Idf, completato il ritiro secondo il piano
L'Idf annuncia di aver completato il ritiro a Gaza come previsto dall'accordo. Secondo la dichiarazione del portavoce dell'esercito, "l'accordo è entrato in vigore, alle 12 ora locale (11 in Italia) le forze dell'Idf si sono posizionate nelle ultime linee di schieramento, in conformità con le linee guida dell'accordo di cessate il fuoco e con il ritorno dei rapiti. Le forze dell'Idf del Comando Meridionale sono dispiegate nell'area e continueranno a operare per eliminare qualsiasi minaccia immediata".
Crosetto, riprende la missione italiana al valico di Rafah
"Riprendono le attività italiane nell'ambito della missione Eubam , cui partecipa personale dei Carabinieri, per la riapertura del valico di Rafah". Lo ha disposto il ministro della Difesa Crosetto dopo essersi sentito e confrontato con la presidente del Consiglio Meloni e con il Ministro Tajani. "Il valico di Rafah, in data 14.10.2025 nel rispetto dell'accordo Trump, in coordinamento fra Unione Europea e le parti, verrà aperto alternativamente su due direzioni in uscita verso l'Egitto ed in entrata verso Gaza- dichiara Crosetto- Domenica 12 ottobre inizieranno le operazioni di rilascio degli ostaggi israeliani ed il rilascio di prigionieri palestinesi".
In una nota Crosetto spiega di aver autorizzato il capo di Stato Maggiore della Difesa, Gen.
Portolano a disporre la ripresa della missione - dopo aver sentito Meloni e Tajani e a "seguito di una valutazione sulle condizioni di sicurezza operata del Comando Operativo di Vertice Interforze"- " con le medesime modalità del gennaio 25, in coordinamento con la Farnesina".
"Gli israeliani -precisa- stanno provvedendo a ripristinare in tempi brevissimi la funzionalità logistica dell'infrastruttura del valico.
Affluiranno da altri valichi (non-Rafah) circa 600 autoarticolati di aiuti umanitari al giorno dentro Gaza.
Il passaggio di personale non sarà limitato a casi clinici gravi, ma sarà esteso a chiunque lo vorrà (previo concorde parere di Israele ed Egitto)".
Tajani,Meloni invitata in Egitto a cerimonia firma accordo
"Lunedì c'è la grande cerimonia di firma ufficiale dell'accordo e credo che sarà invitata anche il nostro presidente del consiglio, così mi ha detto ieri il ministro degli esteri egiziano". L'ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando a Restart su Rai Tre.
Media, Trump in Israele lunedì mattina, massima allerta
Israele è in stato di massima allerta sicurezza in vista dell'arrivo del presidente degli Stati Uniti. Al momento il programma provvisorio della sua visita - rivelato dai media - prevede che Donald Trump dovrebbe atterrare all'aeroporto Ben Gurion alle 9,20 di lunedì mattina dove ci sarà l'accoglienza, come stima la Knesset. Ossia prima dell'inizio della festività ebraica di Simchat Torah. Dopo il suo discorso al Parlamento israeliano, si prevede che il presidente concluda la sua breve visita e rientri, senza ulteriori incontri o cerimonie speciali.
Idf, soldato ucciso da cecchino a Gaza poco prima tregua
Il sergente dell'Idf Michael Mordechai Nachmani, 26 anni, è stato colpito a morte da un cecchino giovedì nella Striscia di Gaza settentrionale poco prima che entrasse in vigore il cessate il fuoco. Lo riferisce l'esercito.














