Come oramai chiaro, il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi spinge davvero tanto per un governo presieduto da Mario Draghi. “La scelta del presidente della Repubblica Sergio Mattarella – le parole dell’ex premier - di conferire a Draghi l’incarico di formare il nuovo governo va nella direzione che abbiamo indicato da settimane: quella di una personalità di alto profilo istituzionale attorno alla quale si possa tentare di realizzare l’unità sostanziale delle migliori energie del Paese”.

Ma il pensiero del Cavaliere non aggrada tutto il Centrodestra, anche se da Matteo Salvini è arrivata una certa apertura. Ma la Lega ha già fatto sapere di essere assolutamente contraria a una riedizione del governo Conte con gli stessi ministri e un presidente del Consiglio diverso. Di certo il pomeriggio che ci attende sarà davvero fondamentale per arrivare al ‘nulla osta’ per l’ex presidente della Bce a Palazzo Chigi con il giro di consultazioni che si terrà a Montecitorio.

Sicuramente il Partito democratico è in grande fermento e sta cercando di convincere il MoVimento 5 Stelle a collaborare e a non mettersi di traverso. Così difatti Andrea Orlando, vicesegretario dei dem: “Vorremmo una maggioranza larga. Dal M5S posizione ferme, ma non insuperabili”. E proprio Luigi Di Maio sembra andare verso questa direzione: “Comprendo gli animi e gli umori di queste ultime ore. È legittimo. Stiamo attraversando una crisi politica complessa e non abbiamo colpe. Non abbiamo cercato noi lo stallo, non avremmo mai voluto che si arrivasse a questo, con una pandemia in corso e le enormi difficoltà del nostro comparto produttivo. Proprio in queste precise circostanze che una forza politica si mostra matura agli occhi del Paese”.

E poi ancora: “In questa fragile cornice, il MoVimento, a mio avviso, ha il dovere di partecipare, ascoltare e di assumere poi una posizione sulla base di quello che i parlamentari decideranno”. Super sponsor di Draghi, Matteo Renzi: “Probabilmente è la persona migliore per fare il primo ministro in questo momento. Non posso dire che ci fosse un piano, ma sono sicuro che l'Italia ha un sogno e questo sogno ora è nelle mani di Draghi”.