Il bilinguismo costituisce un interessante campo di indagine per linguisti e docenti, per i numerosi aspetti coinvolti nell'adozione parallela di due codici differenti. La professoressa Maria Concetta Di Giaimo offre la testimonianza di un'esperienza di ricerca condotta a Córdoba, in Argentina. Insegnante nei licei italiani con una doppia formazione in ambito filosofico e musicale, con esperienza concertistica, ha collaborato con l'Istituto Italiano di Cultura di Córdoba in diverse aree di ricerca linguistico-culturale e per diverse edizioni della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo.

"Durante la mia permanenza in Argentina ho avuto l'opportunità di partecipare a diverse iniziative di studio sul bilinguismo. Tali ricerche hanno visto la collaborazione di molte importanti istituzioni educative e culturali del territorio, tra cui l'Istituto italiano di Cultura, la Facoltà di Lingue dell'Università Nazionale e la Società Dante Alighieri" racconta la professoressa Di Giaimo. Una preziosa occasione di ricerca e approfondimento è offerta dalle Giornate di studi che caratterizzano il calendario della Fiera del Libro, che si svolge annualmente in città nel mese di settembre. "Un'altra importante iniziativa di carattere scientifico è stata la ricerca sul campo condotta a partire dal 2008 in collaborazione con l'Università La Sapienza di Roma, sotto la guida della professoressa Maria Antonietta Pinto, allieva e continuatrice degli studi avviati a partire dalla metà degli anni '80 dallo psicologo e pedagogista Renzo Titone". I risultati sono confluiti nel volume IV (2013) della Rivista "Estudios italianos/Studi italiani", pubblicata dall'Istituto Italiano di Cultura e dall'Università Nazionale di Córdoba, dedicato al tema del bilinguismo.

La  "Dante Alighieri" di Córdoba

Il campo di indagine prescelto dal team di ricercatori e docenti è stato il contesto della scuola bilingue-biculturale paritaria "Dante Alighieri" di Córdoba. Creata negli anni '60 per soddisfare i crescenti bisogni della comunità italiana di Córdoba, nel corso del tempo la scuola ha visto un sostanziale arricchimento dell'offerta didattica con l'attivazione di tutti i livelli scolastici e con il potenziamento di una formazione bilingue e biculturale. L'obiettivo principale della scuola è, difatti, quello di promuovere lo scambio di significative esperienze, di carattere creativo e culturale, tra i popoli italiano e argentino. "L'attenzione degli studiosi si è quindi concentrata sul contesto di apprendimento dell'italiano nella "Dante Alighieri" proprio per l'offerta di un percorso formativo verticale dalla Materna al Liceo, affiancato al percorso educativo in lingua spagnola, con un'esposizione precoce a entrambe le lingue fin dalla tenera età". Importante sottolineare che "la ricerca ha indagato il fenomeno non solo dal punto di vista didattico, ma anche da quello psicolinguistico. Gli studi scientifici hanno difatti ormai da tempo dimostrato che il bilinguismo precoce, lungi dal costituire un ostacolo al consolidamento della lingua madre nel bambino, per i limitati fenomeni di interferenza che può generare fra le lingue che entrano in contatto, favorisce, in realtà, lo sviluppo di elevate competenze sia nella riflessione metalinguistica, ovvero nella capacità del bambino di riflettere sulle lingue che utilizza nella comunicazione, sia nella comprensione di metafore, attività che mette in gioco aspetti cognitivi di grande interesse dal punto di vista psicologico e interculturale"."Per abilità metalinguistica – spiega la professoressa Di Giaimo – si intende l'abilità di riflettere su e di manipolare le caratteristiche strutturali del linguaggio, trattandolo come un oggetto di pensiero, in opposizione al semplice uso del sistema linguistico per comprendere e produrre frasi".

Per l'approccio linguistico-cognitivo la metafora rappresenta un modo del pensiero, che influenza l'organizzazione dell'esperienza in categorie. È definita da George Lakoff come processo cognitivo che costruisce una mappatura (cioè una serie di relazioni di corrispondenza) tra due domini, la fonte (ad es. il concetto "vedere") e il target (ad es. i concetti "conoscere, comprendere": si pensi al significato di espressioni metaforiche come "vederci chiaro", "essere all'oscuro"). Si tratta quindi di un fenomeno estremamente interessante per l'analisi dei processi di comprensione.

Lo studio di queste abilità di gestione e proiezione del linguaggio ha costituito il cuore delle indagini condotte dall'Università la Sapienza e dalla squadra di linguisti e docenti.

"Nel corso dei suoi studi psicolinguistici, la professoressa Pinto ha messo a punto diversi strumenti di analisi delle competenze dei bambini e dei ragazzi bilingui, fra cui si segnalano i test TAM 1, TAM 2 e TAM 3, sulle abilità metalinguistiche, oltre ai test TCM, sulla comprensione delle metafore".

I TAM – Test delle Abilità Metalinguistiche – concernono diversi aspetti della lingua, dalla morfologia alla sintassi, dalla fonetica al lessico e sono studiati e tarati a seconda dell'età del bambino: "I test TAM 1 sono pensati per una fascia d'età dai 4 ai 6 anni, i test TAM 2 per ragazzi dai 9 ai 14 anni, i TAM 3, infine, riguardano la fascia di età che va dalla tarda adolescenza a tutta l'età adulta". Spiega la professoressa Di Giaimo: "I TAM 1, che sono stati somministrati agli alunni della scuola bilingue-biculturale di Córdoba, sono costituiti da diverse prove che prevedono attività di riordino di frasi costruite in modo sbagliato, di valutazione della lunghezza delle parole, di segmentazione lessicale; molto interessante è la prova della rima in cui si chiede al bambino, ad esempio, di scegliere la parola che sta meglio con 'gatto, matto, fatto'".

Il TCM – Test di Comprensione delle Metafore – mette in luce altre abilità metalinguistiche, che consentono di interpretare il linguaggio come oggetto di riflessione, non solo uno strumento di comunicazione. "La metafora investe l'appartenenza a una o più culture, a uno o più sistemi di riferimento e di percezione del mondo. 'Rosso d'uovo' in italiano o 'jaune d'oeuf' (giallo d'uovo) in francese o 'yema' (gemma) in spagnolo sono diversi modi di descrivere con un'immagine metaforica lo stesso oggetto. Al bambino cui si somministra il TAM viene richiesto, ad esempio, di comprendere metafore come "quel signore è un vulcano" o "l'amicizia è un mantello", indicando la giusta opzione all'interno di una scelta multipla. Il bambino bilingue ha la tendenza a comprendere il significato della metafora non solo nella propria lingua madre, ma spesso anche in una seconda lingua, con più facilità rispetto a un bambino monolingue, proprio per la sua esposizione precoce a due sistemi linguistici diversi e a due orizzonti di significato e di esperienza". Le fasi operative della ricerca hanno previsto anche la somministrazione dei TAM su un campione significativo di alunni della scuola di Córdoba e su un gruppo di controllo di bambini che frequentavano una scuola pubblica monolingue della stessa città. La professoressa sottolinea che i risultati finali "hanno confermato la maggiore capacità degli alunni bilingui di riflettere sulla lingua, sulle funzioni logiche, sintattiche e lessicali". "Il bilinguismo pertanto alimenterebbe le funzioni logiche degli alunni, soprattutto se precoce e praticato in età scolare. L'attenzione posta sulla maggiore elasticità mentale e sulle risorse cognitive dei bambini e dei ragazzi bilingui spinge quindi a impostare politiche linguistiche che favoriscano lo studio precoce di più lingue fin dalla scuola primaria".Un motivo in più per promuovere l'italiano in diversi paesi del mondo, sia in quelli di antica emigrazione, sia in quelli in cui l'interesse per la nostra lingua è motivato da relazioni culturali ed economiche più recenti.