"Caro Direttore,

“Gente d’Italia” ha seguito le elezioni italiane con l’intensità e la serietà che tutto il Sistema Italia avrebbe dovuto avere per un fatto così importante e centrale per la nostra democrazia.

Voglio anzitutto ringraziare attraverso il tuo giornale i tantissimi elettori, oltre ventimila, che hanno indicato il mio nome e votato per il PD alle ultime elezioni; ringrazio anche Renato Palermo, capolista alla Camera, e tutti i candidati del mio partito.

Un grazie infine alle tantissime persone che mi hanno sostenuto in queste lunghe settimane di campagna elettorale.

E auguri di buon lavoro, infine, a tutti gli eletti in Italia e all’estero.

Fatta questa dovuta premessa, permettetemi di intervenire su alcuni fenomeni ed episodi già presenti in passato e che in questa tornata elettorale sono tornati a influenzare pesantemente e negativamente l’esercizio di voto degli italiani all’estero.

Mi riferisco alla carente informazione istituzionale, già denunciata da “Gente d’Italia”, ai ritardi e ai disservizi della consegna dei plichi elettorali e – infine – al ripresentarsi in forma massiccia e dirompente del fenomeno dei brogli elettorali.

Dalla Svizzera al Canada, dal Venezuela all’Argentina, anche questa volta abbiamo il forte sospetto che non sempre chi avrebbe voluto votare ha potuto farlo (non tutti hanno ricevuto il plico) e – cosa ancora più grave! – che molte schede elettorali siano invece state votate “all’insaputa” dell’elettore.

Possibile? Sì, possibile.

Con un sistema elettorale, il “voto per corrispondenza”, che rende purtroppo possibile - quando la busta esce dal Consolato e prima che vi rientri (anche se nel 2008 qualcosa successe anche dentro…)  - la eventuale interferenza di soggetti “terzi” che spudoratamente si sostituiscono all’elettore, costituzionalmente unico depositario del “voto libero e segreto”.

Il Partito Democratico sta presentando un esposto alla Corte d’Appello di Roma, segnalando alcune evidenti anomalie riscontrate in alcune sezioni di Buenos Aires, e spero che le successive indagini contribuiscano a gettare luce sulle troppe ombre del voto all’estero.

Un voto che va cambiato e migliorato, quindi, a partire dall’attuale sistema di consegna delle schede elettorali.

Se non saremo capaci di farlo in tempi brevi l’alternativa sarà, temo, la sua cancellazione!

Il sistema attuale, infatti, non soltanto è eccessivamente vulnerabile, non garantendo la dovuta segretezza al voto dell’elettore; il combinato disposto tra voto per corrispondenza e preferenze favorisce spesso l’elezione di rappresentanti che poco o nulla hanno a che fare con le reali esigenze di rappresentanza della collettività e che rischiano così di offrire un pessimo servizio, oltre che una brutta immagine, all’Italia nel mondo.

Sono certamente le considerazioni amare di un candidato deluso, lo ammetto, ma anche (ve lo assicuro!) quelle di un parlamentare che dopo due legislature e quattro tornate elettorali ha qualche valido elemento da offrire alla riflessione e alle decisioni del prossimo Parlamento".

Fabio Porta