Verso la "chirurgia in pillole" contro il diabete: sviluppata una pasticca che mima gli effetti che la chirurgia antiobesità ha sulla malattia; in potenza, quindi, la pillola presa prima dei pasti potrebbe permettere di curare la malattia senza bisturi.

La pillola, presentata sulla rivista Nature Materials e sviluppata da esperti del Brigham and Women's Hospital di Boston, rilascia una sostanza che si attacca temporaneamente come un adesivo sulla parete dell'intestino riducendo l'assorbimento dei nutrienti dopo un pasto e quindi consentendo la regolazione dello zucchero nel sangue che nei diabetici non è 'sotto controllo'.

La chirurgia antiobesità (bariatrica) è usata nei casi di forte sovrappeso e consiste nel rimuovere una parte dell'intestino per ridurre l'assorbimento dei nutrienti dopo i pasti.  Negli anni si è compreso che questa chirurgia ferma anche il diabete, consentendo una cura definitiva della malattia senza farmaci.

Tuttavia la chirurgia bariatrica non può essere praticata su vasta scala ed è una soluzione proponibile solo a pochi pazienti.  Di qui l'idea di sviluppare un materiale che facesse lo stesso lavoro del bisturi in modo però non invasivo, ovvero ricoprendo le pareti dell'intestino sì da ridurne l'assorbimento dei nutrienti.

In questo modo si può ridurre la quantità di zucchero che passa nel sangue evitando l'aumento della glicemia (zucchero nel sangue) subito dopo i pasti. Gli esperti hanno somministrato la loro pillola a topolini prima del pasto e visto che il materiale aderisce alle pareti intestinali transitoriamente, riducendo l'assorbimento di zucchero e quindi il conseguente innalzamento della glicemia tipico del dopopasto. Dopo alcune ore il materiale si dissolve spontaneamente lasciando di nuovo scoperte le pareti intestinali.