IMTS, International Manufacturing Technology Show, la principale fiera di tecnologia industriale del Nord America, a Chicago, al McCormick Palace, per questa edizione è stata caratterizzata anche dal made in Italy.

Si tratta di un appuntamento importante che raduna oltre 115.000 decision-makers industriali, gli acquirenti in rappresentanza di 112 Paesi di tutto il mondo. Presente per questa edizione la italiana Roboze che si unirà a oltre 2.000 aziende espositrici su un'area di più di 100.000 metri quadrati. Una occasione importantissima per la Roboze che è tra i primi produttori di stampanti 3D FFF per il Peek che rappresenta oggi il sinonimo di sostenibilità e altre precisioni per il Metal Replacement.

Roboze, che ha la sua sede a Bari, progetta e produce la futura generazione di soluzioni 3D FFF per applicazioni di additive manifacturing. Il sistema Beltless della azienda barese permette la produzione di parti dalle qualità estremamente elevate. Alla fiera di Chicago Roboze presenterà alcuni modelli di stampanti che, come spiega l'azienda, sono state progettate al fine di garantire vantaggi in termini di risparmio economico, riduzione dell'impatto ambientale e competizione dei prodotti sul mercato mondiale.

E appunto la presenza a Chicago rappresenta in un certo senso una sfida mondiale nei confronti di tutte le aziende concorrenti, ma soprattutto un palcoscenico unico al fine di poter mostrare, ad acquirenti provenienti da cinque continenti, quali sono le capacità delle stampanti proposte da Roboze.

Azienda all'avanguardia, Roboze presenta a Chicago il proprio 'Metal Replacement', uno dei punti forza del gruppo italiano che consente di alleggerire i materiali e i prodotti in uno dei settori chiave, quello dell'Automotive e Aerospace, in questo modo assicurando una serie di vantaggi a catena, a cominciare dal risparmio del carburante per poi passare ad un  altro punto essenziale, quello della riduzione dell'inquinamento ambientale. Come si riesce ad arrivare a questi risultati?

Grazie in primis alle proprietà dei tecnopolimeri, che sono molto più simili al metallo rispetto alla plastica: primo esempio il Peek che resiste a temperature fino a 245º gradi.