In occasione dei settant’anni dell’entrata in vigore della Costituzione italiana, il Circolo Trentino di Montevideo ha ospitato all’interno della sua sede una conferenza tenuta dal professor Giuseppe Ferrandi. Direttore del Museo storico del Trentino e docente di storia e filosofia presso il liceo Prati di Trento, Ferrandi in questi giorni si trova in Uruguay per una serie di iniziative di carattere storico organizzate dalla locale comunità trentina che lo ha visto protagonista di diversi incontri lungo tutto il paese.

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Dopo la ricostruzione della partecipazione trentina alla Grande Guerra, questa volta la conferenza ha affrontato le vicende principali che hanno portato all’approvazione del testo costituzionale e la sua importante eredità. La Costituzione italiana entrò ufficialmente in vigore il 1°gennaio del 1948 frutto degli accordi tra i partiti antifascisti durante i lavori dell’Assemblea Costituente. 

“Dopo settant’anni sorgono tante riflessioni e tante chiavi di lettura su questa pagina di storia estremamente significativa per il nostro paese” ha spiegato Ferrandi a Gente d’Italia  al termine della serata. “Possiamo ammirare innanzitutto un aspetto: il patto costituzionale è riuscito a reggere fino ad oggi, è riuscito a dare impulso allo spirito dell’Italia intera che usciva distrutta dal dramma della Seconda Guerra Mondiale. Nonostante le tumultuose vicende politiche degli ultimi decenni, questo patto resta ancora alla base del nostro sistema democratico”.

La riflessione si è poi concentrata sulle particolarità del caso trentino, come previsto dalla Costituzione, e strettamente legato alla figura di Alcide De Gasperi, primo presidente del Consiglio dell’Italia repubblicana: l’articolo 116 del testo costituzionale, infatti, istituì le regioni a statuto speciale assicurando particolari forme di autonomia tanto nel campo legislativo come in quello finanziario. Nel caso in questione le competenze sono svolte dalla provincia autonoma di Trento, un caso unico in Italia insieme a quella di Bolzano, come sistema autonomo. Lo stesso De Gasperi, d’altronde, dopo la caduta dell’Impero austro-ungarico fu fautore del diritto all’autodeterminazione dei popoli.

“Partendo proprio dalla comunità trentina” ha proseguito il relatore “è possibile riflettere su questa grande figura che è stata Alcide De Gasperi, uno dei padri dell’Italia repubblicana e democratica artefice della ricostruzione oltre che tra i fondatori dell’Europa. Quest’ultimo aspetto forse è poco ricordato ma è altamente significativo”. Nato sotto l’Impero austro-ungarico, De Gasperi fu membro della Camera dei Deputati austriaca per poi diventare uno dei personaggi più rilevanti della storia politica italiana. Fu tra i fondatori della Democrazia Cristiana e capo del governo tra il 1946 e il 1953. “Per la sua notevole responsabilità nel delicato periodo storico” ha sottolineato Ferrandi, “è stata una grandissima figura, un vanto per l’intero Trentino e per l’Italia intera. Il suo insegnamento continua ad essere ancora oggi molto attuale”.

Matteo Forciniti