Ci permettiamo di scriverLe per chiederLe una cosa e una soltanto. Per il bene dell’Italia, perché non ha ancora deciso di "staccare" la spina al governo? No, non vuole essere un attacco alla Sua politica, anche se il nostro giornale è anni luce lontano dal Suo pensiero. Ma perché oggi come oggi appare evidente che la Sua Lega e il MoVimento 5 Stelle non possono andare d’accordo (non parliamo d’amore). Questo, è bene precisarlo, per il modo con cui i pentastellati si stanno proponendo come governo del cambiamento.

Lei, ovviamente, lo saprà meglio di noi e probabilmente le varie defaillance (per non chiamarle in altro modo) Le fanno gioco e Le fanno guadagnare in gradimento. Del tipo mors tua (M5S), vita mea (Lega). Anche i sondaggi La danno oramai "padre putativo" dell’italica politica, mentre il mondo pentastellato vive un momento di grande difficoltà per aver promesso mari e monti agli elettori italiani che pian piano stanno capendo l’andazzo che sta prendendo il Paese.

Oramai le tensioni tra i due partiti di maggioranza dell’esecutivo sono quasi all’ordine del giorno, non ultime quelle di ieri tra il "Suo" Giorgetti e Luigi Di Maio per il reddito di cittadinanza. Anche sull’editoria, tema cui ovviamente teniamo molto noi così come migliaia di giornalisti e lavoratori dell’indotto, avete visioni diverse: Lega a favore dei contributi pubblici e dunque per il pluralismo dell’informazione, MoVimento 5 Stelle contrario ai fondi statali e dunque per stoppare la democrazia dell’informazione stessa. Insomma, il Suo matrimonio con la galassia pentastellata sembra essere simile a un marito e a una moglie in crisi nera, senza più sentimento. E dunque pronti al divorzio per vivere una nuova vita.

Prima che sia tardi per tutti, Ci pensi bene. Stacchi la spina al governo gialloverde. Farebbe il bene di tutti. Anche il Suo. Che potrebbe procedere più spedito di prima, senza una zavorra che rischia di portare a fondo anche Lei. Soprattutto per il ruolo che ricopre.

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