Cessato allarme all’Onu per parmigiano, prosciutto e olio di oliva. L’Assemblea Generale ha adottato una risoluzione su salute globale e nutrizione che non menziona, a differenza del primo testo presentato al Palazzo di Vetro, la necessità di adottare etichette a fronte-pacco e maggiore tassazione per dissuadere dal consumo dei cosiddetti "cibi nocivi".

Grazie anche agli sforzi della delegazione italiana, il testo adottato con 157 voti a favore, due no e un’astensione, fa appello agli Stati Membri a promuovere "diete e stili di vita sani, inclusa attività fisica, attraverso azioni e politiche per porre in atto tutti gli impegni legati alla nutrizione compresi quelli assunti dai Capi di stato e Governo nei vertici sulle malattie non trasmissibili e dall’Oms".

La risoluzione su Global Health and Foreign Policy viene adottata dall’Assemblea Generale ogni anno dal 2008. Il testo approvato sottolinea la necessità di "coerenti e consistenti politiche per affrontare il problema del sovrappeso e dell'obesità nel contrasto delle malattie non trasmissibili". Si fa appello ad accelerare la ricerca scientifica sui legami tra salute e nutrizione e a promuovere e preservare diete sane tradizionali, "alla luce dell'importanza del cibo come parte dell’eredità culturale".

Il testo adottato "rispetta il nostro patrimonio culturale e gastronomico, riassumibile nella Dieta Mediterranea riconosciuta dall’Unesco" ha osservato la Farnesina assicurando che resta alta la vigilanza per assicurare la costante promozione e tutela dell’agroalimentare italiano sui mercati esteri: un comparto fondamentale per l'economia nazionale, con oltre 132 miliardi di fatturato, 41 miliardi di esportazioni e una tendenza alla crescita. "È stata sventata una pericolosa deriva internazionale per mettere sul banco degli imputati i principali prodotti del Made in Italy" è stato il commento del presidente di Coldiretti Ettore Prandini, "salvandone dalla gogna l’85 per cento".