Severo il Codacons contro la decisione di giocare la prossima giornata del campionato di calcio dopo il grave episodio accaduto nel corso di Inter-Napoli, con gli insistenti cori razzisti piovuti sul difensore senegalese della partenopea Koulibaly e l'incredibile inazione (speaker a parte) delle autorità presenti sul posto. La decisione di non sospendere il campionato è definita dal Codacons "una follia". "Se neanche in questa circostanza - scrive in una nota - l'industria del calcio riesce a interrompere la sua corsa, mentre il razzismo ormai dilaga negli stadi di mezza Italia (quello di Milano non e' certo un episodio improvviso e isolato), sembra evidente che gli interessi di emittenti TV e dell'intero circo che ruota intorno al sistema-calcio prevalgano su quelli dei tifosi - quelli veri - e sul loro diritto a uno spettacolo civile e pacifico". Il Codacons ricorda che la decisione di giocare nel corso delle festività natalizie - tradizione precedentemente sconosciuta in Italia - è stata "importata" solo di recente, in primis dalla Premier League inglese, proprio con l'idea di favorire la partecipazione dei tifosi (liberati da lavoro e impegni). "Altro quindi che 'risposta tangibile a chi crede di poter fermarci a causa di certi atteggiamenti violenti', come dice Gravina - scrive ancora il Codacons -: quello cui assistiamo è il copione consueto, fatto di indignazioni fortissime e provvedimenti deboli o del tutto assenti, di attenzione massima al ritorno economico e minima alla componente sportiva vera e propria. Proprio così si è formato quel clima di impunità che incoraggia comportamenti violenti e illegalità all'interno dei nostri stadi. Senza punizioni chiare, senza interventi autentici - e semmai impopolari - non arriveranno certo risultati su questo fronte. Ma a questo punto andrebbe chiarito chi è il vero protagonista del meccanismo: se il tifoso, o il mondo che gli ruota attorno".