Su iniziativa del Ministero degli Affari Esteri, in collaborazione con l'Università Sant'Anna di Pisa, si è tenuto a Niamey, in Niger, un corso di formazione sulle tecniche di indagine in materia di lotta al terrorismo riservato a 20 giudici e magistrati locali.

L'obiettivo è stato quello di potenziare le capacità di contrasto al terrorismo e fornire gli strumenti per giudicare, in maniera coerente con gli standard internazionali, le organizzazioni terroristiche.

Il corso segue quello tenuto a fine agosto di "Formazione per Formatori" destinato a rafforzare le competenze pedagogiche, didattiche e metodologiche dei formatori nigerini. Una cerimonia organizzata dall'Ambasciatore d'Italia, Marco Prencipe, a cui ha preso parte il ministro delle Giustizia del Niger, Amadou Marou, che ha concluso il corso.

"Il terrorismo ha un impatto sulla nostra economia e pace sociale, nonché sull'integrità dello Stato e l'affermazione del diritto - ha dichiarato il ministro dell Giustizia, nel corso della cerimonia - Da qui l'esigenza di continuare a rafforzare l'expertise attraverso mirate e qualificate attività di formazione destinate ai magistrati".

Per questo Marou  ha espresso l'auspicio che "l'Italia possa continuare a sostenere il Niger nel quadro del rafforzamento delle capacità dei magistrati nella lotta contro il crimine organizzato, alla luce delle capacità italiane maturate nel contrasto alle mafie".

"L'Italia - ha detto ancora il Ministro nigerino - è in grado di fornire la formazione di qualità di cui necessitano i magistrati e gli operatori di giustizia nigerini".

Da parte sua l'Ambasciatore Prencipe ha sottolineato come le iniziative italiane "sono il risultato di una decisione congiunta del Governo italiano e di quello nigerino e la prova tangibile della volontà dell'Italia di sostenere il Niger nel settore della giustizia, rispetto al quale sono evidenti le sfide che il Paese è tenuto ad affrontare soprattutto in tema di contrasto alla criminalità organizzata e ai traffici illeciti".

Prencipe ha infine indicato come "la cooperazione in ambito giudiziario si inscrive nel più ampio quadro delle relazioni bilaterali italo-nigerine e costituisce un evidente segnale di attenzione verso le esigenze e necessità manifestate dal Niger".