"Abbiate pazienza, stiamo lavorando e presto arriveranno i risultati". Questo il messaggio del deputato Mario Borghese intervistato da Gente d’Italia poco prima dell’apertura del congresso del Maie (Movimento associativo italiani all’estero) a Montevideo.

Argentino di 37 anni, alla sua seconda legislatura, Borghese rivendica quanto fatto fino ad ora dal Governo Lega-5 Stelle in tema di italiani all’estero e invoca fiducia. Lo fa partendo proprio dal ruolo del leader del suo partito, il sottosegretario Ricardo Merlo: "È la prima volta che viene nominato un eletto all’estero all’interno di un esecutivo. Questa è una risorsa per tutti noi, adesso abbiamo una grossa opportunità".

In difesa del suo ragionamento, il deputato "cordobés" cita diversi provvedimenti approvati recentemente. Si parte ovviamente dal tema dei servizi consolari, un cavallo di battaglia al centro di innumerevoli promesse. "Ci saranno 350 nuove assunzioni presso il Ministero degli Esteri. Tra questi, 50 saranno contrattisti locali destinati alle sedi estere. Nei criteri per l’assegnazione dei posti saranno privilegiate le sedi considerate critiche. La burocrazia italiana ha i suoi tempi e le sue difficoltà ma una cosa è certa: erano trent’anni che non si vedevano tutte queste assunzioni".

Borghese preferisce non anticipare nulla sul caso di Montevideo, se ci sia finalmente qualcosa di concreto dopo le vaghe promesse di Merlo nei mesi scorsi. "Riaprireremo a breve un consolato" aveva detto il sottosegretario pur senza specificare se la soluzione fosse l’affitto di una nuova sede oppure migliorare gli spazi all’interno della sede dell’Ambasciata.

"Queste cose le dirà lui personalmente perché riguardano il Governo. I nostri connazionali dell’Uruguay possono stare tranquilli, presto ci saranno buone notizie". "Il nostro obiettivo" -prosegue insistendo sul tema- "è quello di investire fortemente nelle nostre sedi consolari nel mondo perché sono il nostro Made in Italy, il biglietto di presentazione nei vari paesi, strutture dove le persone si devono sentire comode. Vogliamo rivitalizzare la rete consolare, una rete moderna, veloce e decentralizzata".

Un’altra cosa rivendicata dal deputato del Maie è l’aumento dei fondi destinati alla promozione della lingua e della cultura italiana all’estero: "Nel 2018 erano 25 milioni di euro. Per quest’anno saranno 50 milioni, si tratta di un aumento considerevole che consentirà nuovi progetti. Tra questi penso a una rete di docenti di lingua italiana che possa collegare diverse città del Sud America tra cui Montevideo, Buenos Aires, Cordoba e Santiago del Cile".

La notizia dell’aumento dei fondi, però, è stata prontamente smentita da un gruppo di parlamentari del Partito Democratico che ha ricordato come la misura sia stata "istituita dal precedente governo di centrosinistra nella finanziaria del 2017". Borghese tocca anche il delicato tema dei finanziamenti, tanto per quelli alla stampa come quelli per gli organismi di rappresentanza tranquillizzando tutti: "Fino ad ora non è stato tagliato neanche un euro per la stampa estera. Il sottosegretario Merlo è intervenuto personalmente con il sottosegretario all’Editoria Vito Crimi. Non hanno subito tagli neanche i Comites e il Cgie. Questo bisogna dirlo chiaramente".

Infine, parla anche del ruolo del Maie (di cui è vicepresidente) arrivato al Governo dopo il trionfo elettorale con la certezza di "risolvere i problemi degli italiani all’estero". Riconosce che "c’è ancora molto lavoro da fare ma siamo sulla strada giusta".