E questo avviene "nel silenzio di troppi". La denuncia è di quelle pesanti. Fa eco a voci di sfiducia che circolano negli ambienti militari, specialmente dopo che il ministro Elisabetta Trenta ha provato a usare i nostri soldati come spazzini e tappabuchi. Parole tanto pesanti sono in coda a una dichiarazione del sen. Maurizio Gasparri sulla politica di difesa e sicurezza italiana.

Gasparri, che è presidente della Giunta per le immunità del Senato, ha messo nero su bianco: "La politica di difesa e di sicurezza del governo Conte è catastrofica. Problemi interni in crescita e esiti positivi solo dalla prosecuzione della politica di severità verso le ONG decisa nella scorsa legislatura. Ora lo stato confusionale cresce con la revisione/abolizione della missione Sophia. Ne abbiamo denunciato prima di tutti i limiti, avevamo chiesto interventi diretti nei porti libici. Tutto lasciato a metà, fuga europea dalle responsabilità, sprechi, talvolta nel passato aiuto agli scafisti. Rispetto per i militari impegnati, per la Marina in particolare. Ma delusione per l’esito fallimentare della politica europea e di quella italiana in particolare".

In coda il veleno: "Il governo sta uccidendo le forze armate nel silenzio di troppi" ha concluso il sen. Gasparri (FI). Una accusa, neppur troppo velata, di complicità anche fuori del mondo grillino. A chi si riferisce Gasparri? Alla Lega, che al vertice del Governo Conte vede il suo segretario Matteo Salvini? O al Pd, che dopo anni di presenza efficace a capo del Ministero della Difesa, prima con Arturo Parisi poi con Roberta Pinotti, ha costruito un rapporto positivo con le Forze Armate, forse oggi sotto la guida del post comunista Nicola Zingaretti sente un certo richiamo della foresta? Ogni ipotesi è lecita. La situazione non è seria ma grave.