Una storia che ha dell'incredibile: a Lecce, in Puglia, una donna darà alla luce il figlio geneticamente del marito morto di tumore nel 2019.

Il bimbo, che nascerà nel 2020, era stato concepito nel 2015, quando la coppia si rivolge ad un centro per la procreazione assistita. In questa circostanza erano stati crio-conservati (congelati a temperature bassissime in attesa di impianto nell'utero) due embrioni della donna fecondati - all'epoca - con il liquido seminale dell'uomo.

La diagnosi del cancro, ha poi scosso la coppia che decise di non portare avanti una gravidanza. In seguito alla morte del marito, la donna decide di lottare contro la burocrazia perché l'embrione (ricordiamo, già fecondato ndr.) non andasse perduto: il "diritto dell'embrione alla vita" è sancito dalla legge.

Dopo due mesi di udienze, il tribunale di Lecce ha dato l'ok per l'utilizzo.