Esistono buone ragioni per credere che l’incontro di stasera alle 18.30 alla Casa degli Italiani di Montevideo possa trasformarsi nella solita e inutile passerella dell’ambasciatore Gianni Piccato e dei suoi fedeli. Un paio di foto, frasi a effetto e poco altro nella sostanza. E invece un appuntamento come questo dovrebbe essere di estrema importanza visto l’argomento da affrontare: dopo mesi di silenzio, l’Ambasciata informerà finalmente sulle ultime vicende che riguardano il Consolato, da una parte il progetto di costruzione di un nuovo immobile e dall’altra l’affitto di una sede temporanea.

Quella di questa sera, potrebbe essere un’opportunità per conoscere qualcosa in più su un’operazione fortemente voluta dal Maie (Movimento Associativo degli Italiani all’Estero) e avallata dal Ministero degli Esteri nonostante i tanti punti oscuri e un’interrogazione presentata al Senato dopo le denunce di Gente d’Italia e l’opposizione di buona parte della collettività italouruguaiana. Tuttavia, il metodo scelto per l’organizzazione di questo incontro promette decisamente male. Per "motivi logistici" di cui si fa fatica a capirne i motivi, è stata richiesta una previa conferma a coloro che hanno intenzione di recarsi questa sera alla Casa degli Italiani.

Si tratta di una richiesta anomala e oseremmo dire antidemocratica per iniziative di questo genere che racchiude peró tutto lo spirito della gestione di Gianni Piccato in Uruguay e che avrà come conseguenza l’inevitabile crollo della partecipazione. Un metodo degno della peggiore aristocrazia diplomatica che ha fatto imbufalire i rappresentanti del Comites gettando ulteriore benzina sul fuoco. La questione fondamentale è un’altra e riguarda i numerosi interrogativi che serpeggiano da tempo su questa storia del consolato di Montevideo piena zeppa di sospetti e assurdità. Quanto costerà alle tasche dei contribuenti il piano voluto dal sottosegretario agli Esteri e leader del Maie Ricardo Merlo e dal suo rappresentante uruguaiano Aldo Lamorte? Ci sarà una gara d’appalto per la gestione del trasloco nella sede affittata? Quale architetto amico degli amici ne uscirà arricchito da questa operazione lontana dal risolvere i problemi che patiscono quotidianamente i connazionali? E meno male che esiste la Corte dei Conti...

Matteo Forciniti