La guerra commerciale negli Stati Uniti, quella dei dazi, è cominciata, e sta andando avanti, soprattutto con la Cina.

Ma tra breve potrebbero essere i Paesi europei ad esserne colpiti e pesantemente. Donald Trump infatti ha già minacciato, o promesso, di punire le pratiche commerciali sleali portate avanti dal Vecchio Continente. In mezzo, ovviamente, c'è anche l'Italia, ma prima ancora che si arrivi ai fatti ecco che proprio un Repubblicano, tra l'altro fermo sostenitore della politica del Presidente degli Stati Uniti, ha deciso di entrare in campo a difesa dei prodotti agroalimentari italiani. Si tratta di Louis 'Lou' James Barletta, ex congressman della Pennsylvania, sconfitto l'anno passato da Bob Casey per un posto al Senato, italo-americano di seconda generazione, nato il 28 gennaio 1956 ad Hazleton in Pennsylvania, figlio di Rocco e Angeline, una carriera politica cominciata come sindaco della sua città natale dopo aver raggiunto il successo nel settore imprenditoriale (nel campo della pavimentazione). Barletta ha infatti annunciato la creazione di American Italian Food Coalition, gruppo che raccoglie le aziende alimentari italiane, produttori e associazioni di categoria che tenteranno in tutti i modi di proteggere le tariffe doganali in particolare su quelle che sono le specialità di spicco del nostro export alimentare. Ecco allora sul piatto di Barletta pasta, caffè, biscotti soprattutto, che non meritano di essere colpite dai provvedimenti di Trump: ci rimetterebbero, oltre alle aziende italiane, la gola (e il portafoglio) degli americani. "Sono d'accordo di usare le tariffe come arma - ha sottolineato l'ex congressman - ma l'Italia non dovrebbe essere punita per le azioni portate avanti dalle altre nazioni dell'Europa. Questo è il momento ideale per usare lo scalpello, non il machete". La coalizione oggi raggruppa già circa 450 aziende italiane che vendono prodotti alimentari negli Stati Uniti: una rappresentanza che, anche numericamente, ha tutto per convincere l'amministrazione Trump di escludere per intero l'Italia da quei dazi che potrebbero entrare in vigore entro la fine del 2019. "C'è una profonda e calorosa amicizia tra gli Stati Uniti e l'Italia - ha aggiunto Mr. Barletta - che si manifesta anche nelle tante Little Italy e nei mercati che ci sono in tutti gli USA". In aprile i dati resi noti da Robert Lighthizer, U.S. Trade Representative, citando la World Trade Organization: 11 miliardi di dollari danni all'anno per gli States, ha portato alla volontà di rispondere all'Europa con tariffe di ritorsione per tutti quei prodotti che vanno dal settore della aviazione civile per arrivare fino all'agroalimentare. "È giunto il momento di agire" il grido di battaglia di Lighthizer. Ma Lou Barletta con l'annuncio della creazione della American Italian Food Coalition vuole convincere l'amministrazione di Washington D.C. che l'Italia non c'entra, almeno non i prodotti alimentari. Lo scorso maggio il presidente Trump ha prorogato di sei mesi ogni decisione, mentre i colloqui continuano. "Abbiamo esercitato forti pressioni per evitare simili risposte" ha aggiunto poi in agosto Neil Bradley della U.S. Chamber of Commerce. Ora il primo passo della neonata coalizione sarà quello di persuadere la Casa Bianca nell'escludere i loro prodotti in quanto l'Italia non fa parte del consorzio Airbus che rappresenta il nodo della questione. Oltre a questo, fatto ineluttabile, c'è da sottolineare il forte legame esistente tra Donald Trump e Lou Barletta che in questo caso rappresenta uno sponsor di grande peso per l'Italia. L'ex congressman infatti è stato uno dei primi Repubblicani ad aver sostenuto apertamente Trump nella corsa verso la White House del 2016 e lo scorso ottobre, in vista delle elezioni per il Senato (dopo che per quattro legislature era stato membro della House of Representatives) il Presidente degli USA lo ha fortemente appoggiato, anche se poi l'obiettivo non è stato centrato. C'è quindi tra i due un rapporto molto stretto. "Spero di potermi incontrare presto con i funzionari della amministrazione - ha concluso Barletta - sono orgoglioso delle miei origini italiane, del patrimonio che mi porto dietro. Adoro il cibo italiano e voglio essere in prima fila per cercare di correggere qualche cosa che ritengo sia sbagliata". Ma al di là di ogni considerazione, di lotta di tariffe e dazi, c'è anche un aspetto se vogliamo romantico nella battaglia che Lou Barletta ha cominciato a combattere. Quanti sono gli italo-americani negli States? Quasi venti milioni, ma la pasta è diventato un patrimonio di tutti, che non ha radici etniche e lo ha sottolineato lo stesso Lou: "Che cosa sarebbe l'America senza pasta?".