Soldatini in piombo, trottole, biglie, bambole, aeroplanini, elicotteri e tutta una serie giochi di qualche tempo fa. Con un omaggio anche a Leonardo Da Vinci, di cui quest'anno si celebrano i 500 anni dalla morte, grazie a giochi statici ispirati ai suoi disegni. E pezzi abbastanza pregiati nel settore delle macchinine. La casa dei balocchi per i nostalgici di un'infanzia passata e per gli appassionati e i curiosi esiste e si trova in Puglia. In particolare a Monteleone di Puglia, in provincia di Foggia. Andando lì è possibile tornare indietro indietro nel tempo per scoprire (o riscoprire gratis) i giochi di una volta grazie alla collezione privata "Come eravamo".

L'idea è nata tra la primavera e l'estate dello scorso anno per volere di Michele Contella, originario di Monteleone e trapiantato a Prato, come modo perché non andassero dispersi gli oggetti più significativi della vita quotidiana del passato. Quando si giocava senza dispositivi elettronici, facendo volare la fantasia. Quasi mai isolati, e riscoprendo le cose semplici fatte magari con le proprie mani. Come ad esempio il gioco della campana, le cui origini vengono fatte risalire ai tempi dell'antica Roma (un suo tracciato è ancor oggi visibile inciso sul lastricato del Foro Romano), quando veniva praticato con il nome di gioco del clàudus, cioè dello zoppo, con riferimento alla regola di saltellare da una casella all'altra su un solo piede, e che ha bisogno solo un'estensione di terreno e dei gessetti.

I pezzi, originali o autoprodotti, vanno dai primi anni ‘50 agli anni ‘70 e provengono dalla collezione privata di Enzo Pisaneschi, appassionato di giochi d’epoca. Quella per i giocattoli d'epoca, in particolare quelli in legno, nell'era dei videogiochi e delle consolle elettroniche, è sempre più una passione da riscoprire. Tanto che a Firenze si è svolto il 14 e 15 settembre al TuscanyHall una kermesse dedicata al gioco artigianale nata da un'idea di Piero Santoni, che inventa e realizza giochi in legno.

E i giochi moderni come si attrezzano, invece, rispetto ai bambini di oggi? Soprattutto, come sono cambiati rispetto al passato quelli già esistenti? Per quanto riguarda ad esempio l'iconica Barbie le due nuove protagoniste della collezione Inspiring Women sono l’attivista che ha disobbedito alle leggi sulla segregazione, Rosa Parks, e la prima e più giovane astronauta americana, Sallie Ride. Assumere rischi. Cambiare le regole. Spianando la strada per generazioni"così le presenta la Mattel. "La serie Barbie Inspiring Women rende omaggio a incredibili eroine del loro tempo".

C'è anche spazio, tra i giochi di oggi, per quelli che rendono omaggio ai bimbi malati di cancro, facendoli sentire in qualche modo più 'normali'. È il caso delle Baby Pelones, che non hanno capelli ma un foulard colorato in testa. Le Baby Pelones sono state lanciate nel 2014 dalla Fondazione Juegaterapia per catalizzare l’attenzione sul cancro infantile attraverso uno dei segni più visibili di questa malattia: la caduta dei capelli. In questi quattro anni tutte le aspettative di vendita sono state superate esono diventate un simbolo della lotta contro la malattia, permettendo a migliaia di persone di contribuire a questa causa. La Fondazione ha già donato le Baby Pelones ai bambini ricoverati in Oncologia pediatrica negli ospedali di Spagna, Brasile, Colombia, Portogallo, Argentina, Messico e Miami e ora le bambole arriveranno anche in Italia, perchè Juegaterapia ha attivato una collaborazione con l’Istituto nazionale dei tumori di Milano (Int) e in particolare con la Pediatria oncologica.