In Italia, a casa, si cucina sempre meno. Come se, con l’avvento delle nuove generazioni, avessimo progressivamente smarrito il piacere di stare ai fornelli. E con esso la soddisfazione di preparare gustosi piatti, appetitosi manicaretti e sorprendenti soluzioni gastronomiche. Quell’infinita, meravigliosa soddisfazione che provavano in cucina le nostri madri e le nostre donne. Il fornello continua a perdere quota nell’immaginario (e nella pratica) degli italiani. Complice la crisi che spinge in direzione del verde, la spesa degli italiani cala precipitosamente. Passiamo in media trentasette minuti al giorno ai fornelli. Nel 1998 la presenza media era di un’ora. Il rapporto Coop Italia riconosce il calo dei consumi e pratica di nuove tendenze, più prodotti ecologici e meno smartphone. La spesa media degli italiani nel 2018 è stata di 2.571. Balza subito agli occhi la forte ripresa del fresco, carne, salumi, verdure.

Nel nuovo carrello degli italiani il fresco incide per il 57%; si prende il 26% il food confezionato; le bevande stabili al 12%; gelati e surgelati al 5%. Ma in quale direzione va l’interesse degli italiani? Il Rapporto Coop conferma che l’alimentare è centrale nei consumi del Paese. Sotto questo aspetto, l’Italia è al primo posto in Europa: 2.500 euro la spesa media annua. Siamo tallonati dalla Francia, con 2.400 euro. Lontani Germania, Regno Unito, Spagna, rispettivamente con 2.100, 1.800, 1.800. Il Rapporto Coop Italia si è dedicato anche alla spesa degli italiani che spesso comprano sushi in supermercati o ipermercati. Il 18% una volta al mese, così come i compratori di sushi una volta ogni due o tre mesi. Il 15% raramente, mai acquistato nelle GDO il sushi dal 13% degli italiani. Il 4% lo compra soltanto una volta all’anno. Il ridisegno della mappa dei consumi italiani è presente in maniera esplicita e inequivocabile dalla frenata del Pil. La fotografia di un Paese insicuro, perplesso, incerto, comunque decisamente più verde. Ma anche molto più attento nell’uso dei propri soldi.

Il Rapporto Coop Italia certifica: la spesa delle famiglie italiane è calata dello 0,9% nel 2018. Il primo segnale negativo si era avuto nel 2019. Quali le previsioni per l’anno che verrà? In Italia si rischia di fare la stessa fine, la chiusura sarà in rosso. Lieve, impalpabile, la ripresina dell’economia tra il 2015 e l’inizio del 2018 non è riuscita a suturare le cicatrici prodotte dalla crisi. L’occupazione viene segnalata ai livelli pre-Lehman. Ma i redditi sono ancora inferiori del 9% rispetto a quelli del 2008. Facile la spiegazione: i nuovi posti di lavori sono stati creati soprattutto nei settori a minor valore aggiunto. A dispetto di luoghi comuni, gli italiani lavorano in media 400 ore all’anno più dei tedeschi. E guadagnano il 39% in meno. Il risvolto di tutto ciò non può non seminare nuove preoccupazioni: negli ultimi anni sei milioni di persone hanno perso la status di classe media. Maggiori, ovviamente, le difficoltà più marcate nelle famiglie monoreddito. L’unica eccezione è rappresentata dall’aumento dei consumi registrato recentemente tra gli under 15 e in alcune aree del Sud. Dove incide il reddito di cittadinanza. Ma è poco, ancora pochissimo, per ridurre la forbice del potere d’acquisto tra Nord e Sud.

In Lombardia una famiglia spende mediamente 3.020 euro al mese a fronte dei 1.920 della Calabria. Perdono quota, nei primi sei mesi di quest’anno, le vendite di smartphone. Una storica prima volta da molto tempo. Il calo è dell’1,6%, laddove è netta la crescita delle vendite di elettrodomestici più pratici. Aspiratori senza file e pentole elettriche per la cottura rapida. Uno strumento divenuto fondamentale in ogni cucina per il Paese Italia che si sta disamorando dei fornelli. Pranzo e spesa arrivano sempre più spesso da fuori casa. In alternativa, l’assemblaggio di cibi pronti: insalate già lavate, cibi da scongelare nel forno a microonde. Prodotti che hanno consentito ai supermercati una crescita nelle vendite del 9%. Un boom nel panorama piatto dei consumi in Italia. La spesa per il cibo confezionato senza l’uso della padella di casa ha raggiunto livelli incredibili. Pazzeschi, 83 miliardi di euro.

Il cosiddetto "effetto Greta" provoca un vero e proprio fenomeno: la vendita di auto ibride è cresciuta del 30%; quella di euro elettriche del 148%. Record in Europa, un italiano su quattro ha acquistato almeno un capo di abbigliamento "ecologico". L’invasione del mercato da parte dei più giovani amplierà questa tendenza. In poderosa crescita i consumi di prodotti bio. Gongola in questo caso la distribuzione, i margini derivanti dalla vendita sono maggiori. Il mercato, gratta gratta, si è mosso nel 2018 in una direzione opposta rispetto alle previsioni. Emerge comunque, nell’immediato, l’emergenza di sterilizzare l’aumento dell’Iva e l’intervento sul cuneo fiscale. Interventi assolutamente necessari per far ripartire la domanda con una politica ridistributiva dei redditi. Governo giallorosso, sei ci sei, batti due colpi.