Una storia che è cominciata solo qualche mese fa, ma che subito ha fatto clamore. Ha avuto come protagonista un maglione nero, con il collo extralungo: all'apparenza soltanto un capo di abbigliamento particolare e soprattutto inserito nella fascia super lusso. Firmato Gucci, ma non ha fatto differenza, anzi probabilmente il nome è servito a passare dalle prime sporadiche accuse a una condanna definitiva e pesante, se non infamante: razzismo. Balaclava era il nome del pezzo incriminato. Si usa il passato perchè poi è stato immediatamente ritirato dal mercato. Sembrava quasi un passamontagna, ma la fessura che lasciava spazio alla bocca, nel maglione di Gucci era incorniciata da grandi labbra rosse: troppo semplice il paragone, l'iconografia legata alla rappresentazione degli schiavi afroamericani. Immediate le scuse della maison italiana famosa in tutto il mondo e altrettanto immediato il ritiro dagli scaffali del maglione che tra l'altro aveva un prezzo di 900 dollari. Come dire mica per tutti...

Era lo scorso febbraio e quell'incidente non è stato chiuso dalla casa di moda con le semplici scuse, si è voluto fare qualcosa di più. Così ecco 'Gucci Changemakers' una iniziativa che è stata ampliata, del valore di 1,5 milioni di dollari e che coinvolge anche Miami, una delle 12 grandi città del Nord America che avranno la possibilità di far intraprendere un nuovo percorso a Gucci. Con Magic City ci sono anche, in ordine alfabetico, Atlanta, Chicago, Detroit, Houston, Los Angeles, New Orleans, New York, Philadelphia, San Francisco, Toronto (unica rappresentante del Canada) e Washington D.C. Si tratta di un programma, della durata di quattro anni, al fine di dare una 'spinta' alla diversità dopo il passo falso di febbraio e l'obiettivo è quello di sostenere i cambiamento del settore attraverso una azione rivolta alla comunità'.

Infatti sono borse di studio in favore di diversità e inclusione nel settore della moda. Rivolte a quegli studenti che frequentano le università e che terranno conto delle differenze etniche e di genere. Si tratta di borse di studio che potranno anche raggiungere i 20.000 dollari per ogni studente per l'anno accademico 2020-21 con anche l'aggiunta di un milione di dollari di sovvenzioni destinate a organizzazioni il cui lavoro è dedicato alle comunità, all'istruzione, alla giustizia sociale, alla equità, all'arte e alla cultura. Queste ultime sovvenzioni andranno da un minimo di 10.000 dollari fino a un massimo di 50.000 con programma della durata quinquennale.

Come saranno assegnati i finanziamenti? Due borse di studio verranno decise con la collaborazione del Council of Fashion Designers of America, altre, del numero da 20 a 50, saranno invece stabilite dai membri facenti parte del consiglio di Changemakers e destinate a quegli studenti i cui indirizzi scolastici sono orientati verso la carriera della moda, anche se non necessariamente design. Tutti gli studenti che entrano nelle caratteristiche previste dal programma di Gucci avranno la possibilità di fare domanda per la borsa di studio entro il 31 dicembre.

"Con il programma di borse di studio - ha spiegato Yaseen Eldik, co-presidente di Changemakers - puntiamo a creare opportunità e visibilità per tutti gli studenti creativi che appartengono alle etnie e categorie meno abbienti. Il nostro obiettivo è quello di abbattere le barriere, in particolare quelle finanziarie, e creare moda per tutti". Il programma di Gucci è stato volutamente ampliato proprio per sensibilizzare l'opinione pubblica in seguito alla controversia creata dal maglione 'razzista', un incidente che la casa di moda ha voluto usare come 'potente momento di apprendimento'.

E proprio per fare in modo che si potesse intraprendere una direzione assolutamente nuova, Gucci ha anche assunto nei propri ranghi Renée E. Tirado come direttrice globale per la diversità, lo stesso ruolo che in precedenza aveva occupato nella MLB, Major League Baseball. Ma non è tutto perchè la casa di moda sta anche lavorando con una decina di università, delle quali quattro si trovano in Africa e tre in Asia, per un altro programma sempre destinato a quella fascia di studenti che Gucci definisce come 'sottorappresentati'.

Roberto Zanni