A venticinque anni dalla morte di Gian Maria Volonté (Milano 9 aprile 1933 - Florina 6 dicembre 1994) la sua immagina continua a dominare il cinema italiano. Non c’è serata che la sua faccia non compaia in uno dei tanti canali televisivi. Volonté, come tutti i grandi attori, è morto in scena, non su un palcoscenico ma su una location, in Grecia, mentre stava girando "Lo sguardo di Ulisse" di Theo Angelopoulos. Stroncato da un infarto, venne sostituito da Erland Josephson e il film verrà dedicato alla sua memoria. Il suo funerale si tenne a Velletri, dove risiedeva. Le sue spoglie riposano, come da sua volontà, sotto un albero nel piccolo cimitero della Maddalena, in Sardegna. Se il volto resiste, Volonté è oramai diventato una strada a Roma, a Torino e in altre città. Nel 2012 l'amministrazione comunale di Velletri ha intitolato a lui il teatro comunale, già Teatro Artemisio, ristrutturato e riaperto dopo 25 anni.

Purtroppo il rammarico per la sua precoce scomparsa, a soli 61 anni, continua a tormentare il mondo del cinema che si chiede quanti film avrebbe potuto ancora interpretare e quante maschere avrebbe potuto regalare al pubblico. E quanto impegno civile e politico avrebbe trasmesso ai giovani, lui che era stato un intellettuale di spicco del Pci, diventando anche consigliere regionale e candidandosi con il Partito Democratico della Sinistra alle elezioni del ’92. Per queste ragioni la sua memoria è ancora viva, soprattutto a Roma dove visse e lavorò a lungo collaborando con registi di calibro come Elio Petri e Francesco Rosi, i fratelli Taviani e Nanni Loy, Carlo Lizzani e Mario Monicelli e interpretando capolavori della cinematografia come "Giordano Bruno" e "Sacco e Vanzetti" per la regia del ligure Giuliano Montaldo.

Da qui la decisione, nel venticinquennale della scomparsa, di dedicare un ricordo alla memoria di Gian Maria Volonté, il 9 e 10 dicembre a Roma con due giorni di riflessioni, proiezioni e performance dedicate all’attore. Un’iniziativa promossa dalla Scuola d’Arte Cinematografica "Gian Maria Volonté", dal Centro Sperimentale di Cinematografia, dalla Valigia dell’Attore, il festival dell’isola di La Maddalena intitolato alla memoria di Volonté e diretto dalla figlia Giovanna Gravina Volonté, dalla rassegna "Io Sto con Volonté" e dal gruppo "Memoria Volonté", con il sostegno di Regione Lazio, Lazio Crea, Artisti 7607, Museo Nazionale del Cinema, Movietime, AAMOD e Casa del Cinema.

"25 anni senza/con Gian Maria Volonté" inizierà lunedì 9 dicembre, alle ore 15,30, alla Casa del Cinema, proprio con la proiezione del film "Sacco e Vanzetti" di Montaldo, nella versione restaurata nel 2017, a cui farà seguito una tavola rotonda alla quale parteciperà lo stesso regista insieme al presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia Felice Laudadio, al regista Roberto Andò, al professor Fabrizio Deriu, al giornalista Franco Montini, a Giovanni Savastano, autore del saggio "Gian Maria Volonté: recito, dunque sono", al presidente di Cinecittà Roberto Cicutto e all’attore Michele Riondino. Martedì 10 dicembre l’appuntamento sarà al Cinema Farnese alle ore 10 dove una selezione di studenti delle scuole romane potrà vedere, per la prima volta nella Capitale, la versione restaurata di "A ciascuno il suo" di Elio Petri, film che ha segnato l’inizio della collaborazione tra Volonté e il regista, e la prima tappa del lungo rapporto di Gian Maria con le opere di Sciascia.

Il restauro di "A ciascuno il suo" è stato curato dal Museo del Cinema di Torino e Movietime, in collaborazione con La Valigia dell’Attore e la Scuola Volonté. Seguirà, dalle ore 17, un pomeriggio ricco di appuntamenti. Il primo, "Io sto con Volonté", reading di Alessandra Magrini, con Antonio Carboni alla chitarra e la partecipazione di Federico Fiume. A seguire "La tenda in piazza" (1971), documentario diretto da Volonté, e "Ciao Gian Maria, l’ultimo saluto" (1994), immagini inedite dal funerale di Volonté a Velletri, una carrellata di testimonianze durante l’ultimo saluto all’artista, un documento a cura di Giovanna Gravina Volonté, figlia dell’attore, e Babak Karimi. Seguirà il ricordo di Flavio Bucci, che divise con lui la scena ne "La classe operaia va in Paradiso", uno dei capolavori di Elio Petri. Infine, alle ore 20,30, seconda proiezione di "A ciascuno il suo", che sarà presentato da Sergio Toffetti, Paola Petri, Giovanna Gravina Volonté, Antonio Medici, Anna Ferzetti e Cinzia Mascoli per Artisti 7607.

Marco Ferrari