Sos locuste. È sempre più grave l’invasione di questi insetti voraci nel Corno d’Africa. Una migrazione, secondo le Nazioni Unite, che il mese scorso ha raggiunto la dimensione di 100-200 miliardi di esemplari, partita dallo Yemen e diffusasi poi nell’Africa orientale. La crisi riguarda ora Kenya, Somalia ed Etiopia, zone in cui "ci sono 13 milioni di persone in una situazione di insicurezza alimentare acuta, di cui 10 milioni nei luoghi colpiti dalle locuste", ha spiegato il capo degli affari umanitari dell’Onu, Mark Lowcock. E 20 milioni di abitanti si trovano in condizioni di insicurezza alimentare, per cui la situazione umanitaria potrebbe deteriorarsi ancora di più.

Come ha spiegato il direttore per le emergenze della Fao, Dominique Burgeon, è stato lanciato un appello alla comunità internazionale da 76 milioni di dollari. E ad ora ne sono stati ricevuti solo 21 milioni. Burgeon ha detto che si tratta di un’altra dimensione dell’emergenza climatica. Il rischio infatti è che un maggiore numero di cicloni con il riscaldamento dell’Oceano Indiano arrivino al largo dell’Africa orientale, e questo aumenta la probabilità di ulteriori focolai di locuste.

"Il clima favorisce eventi climatici più estremi. Il nostro lavoro è far sì che i Paesi siano abituati ad affrontare questa nuova normalità", ha sottolineato con i giornalisti al Palazzo di Vetro. Ribadendo che è fondamentale un intervento tempestivo. Peraltro, l’invasione di locuste è un fenomeno con cui i Paesi del Corno d’Africa si sono trovati ad avere a che fare raramente (in alcune zone è il peggiore degli ultimi 70 anni). Gli sciami di insetti si stanno già spostando verso l’Uganda e la Tanzania. Ed entro l’estate potrebbero espandersi sul nord Africa e verso il Sud-est asiatico a causa delle correnti dei monsoni.