Pesche, pomodori, lollo rossa e lollo verde più salutari ed eco-compatibili grazie ai raggi UV-B e UV-A, con il nuovo metodo di agricoltura 4.0 ideato da Annamaria Ranieri, docente di Composti bioattivi e Nutraceutica nel Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-Ambientali dell'Università di Pisa. Ma come si ottengono le super pesche e i super pomodori e quali effetti avranno nella produzione ortofrutticola sia a livello industriale che hobbystico? La studiosa lo spiega: "La presenza e la qualità della luce è molto importante per far crescere le piante sane e con elevate proprietà organolettiche e nutrizionali. L'impiego dei raggi UV-B e/o UV-A ai quali i frutti vengono esposti, per un certo periodo di tempo, ha dimostrato un vistoso incremento di polifenoli e dei flavonoidi, composti antiossidanti che portano benefici alla nostra salute". L'aumento valutato dagli studiosi è notevole arrivando anche a 5-6 volte, un dato che ha anche un ulteriore effetto: "L'aumento dei livelli di questi composti, induce anche un aumento della resistenza contro attacchi di patogeni". I primi esperimenti condotti dal gruppo di ricerca pisano si è soffermato sulle pesche: "Le abbiamo colte dall'albero - racconta la docente - le abbiamo messe in una cella esponendole per alcuni minuti alle radiazioni. Portate poi fuori dalla cella, le abbiamo lasciate a temperatura ambiente per un certo numero di ore durante le quali abbiamo monitorato i livelli dei fenoli. Non tutte le specie rispondono allo stesso modo ai trattamenti. Un ruolo fondamentale in questo processo è quello dei raggi UV-B che, come spiega la ricercatrice, "a differenza degli UV-A non arrivano completamente sulla Terra, ma, essendo filtrati dallo strato di ozono stratosferico, arrivano nella misura del 5-10%. Questi raggi, se usati e dosati nel modo corretto, possono indurre un aumento della qualità nutraceutica degli alimenti di origine vegetale. L'uso dei LEDs potrebbe aiutare a individuare con ancora più precisione la lunghezza d'onda, nel range degli UV, più adatta per questo tipo di utilizzo. Il metodo ideato dalla professoressa Ranieri può essere utilizzato anche da agricoltori hobbysti, utilizzando delle semplici lampade narrow band, ma è fondamentale regolare l'irraggiamento, altrimenti si rischia di indurre effetti negativi sulla fisiologia e biochimica dell'alimento. Quindi questo trattamento potrebbe rappresentare una soluzione anche per i vivaisti, da sempre in cerca di metodi per diminuire la taglia delle piantine da quando sul mercato sono stati vietati i brachizzanti. E, infine, uno degli ultimi esperimenti condotti sui pomodori, ha dimostrato che questo metodo può essere impiegato anche per aumentare i livelli dei carotenoidi. Effetti sul sapore? Finora anche le proprietà organolettiche della superfrutta risultano inalterate. Il metodo è allo studio di fattibilità da parte di alcune aziende, mentre sono in corso studi ed esperimenti su altre varietà.