Sul giornale più importante dell’Uruguay, ‘El Pais’ nei giorni scorsi ecco la pubblicazione, sotto forma di inserzione a pagamento, dell’annuncio dell’Ambasciata italiana a Montevideo, alla ricerca (tramite bando) di una società appaltante per la realizzazione "di un nuovo edificio da adibire a cancelleria consolare dell’Ambasciata". Tutto nella norma, ci mancherebbe altro. I giornali vivono anche di pubblicità e dunque il quotidiano ha fatto appieno il suo lavoro. Ovviamente, come se volessero punirci, i deus ex machina di questo bando (leggasi in primis il sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo e l’ambasciatore Iannuzzi) hanno preferito ‘tacere’ la loro comunicazione su ‘La Gente d’Italia’.

Insomma, a noi nessuna pubblicità (solo il comunicatino stampa che avvertiva di questa decisione e che abbiamo pubblicato sviscerandolo e approfondendolo, in maniera critica). Lo ammettiamo, siamo stati secondo loro molto cattivi, abbiamo sollevato tutto questo polverone (tra cui interrogazioni parlamentari e la politica in versione bipartisan schierata contro l’accelerazione dell’edificazione del nuovo consolato) e dunque non ci meritiamo niente.

L’aver criticato il rappresentante del Maie porta anche a questo. Ma tutto sommato era qualcosa che ci potevamo anche aspettare da Merlo e dal suo movimento: basta ricordare che qualche mese fa, nel corso della riunione del Comites, i referenti-portaborse del Maie in Uruguay hanno avuto il coraggio di affermare che ‘La Gente d’Italia’ è un giornale fantasma. A questo punto però la domanda è d’obbligo e la poniamo all’ambasciatore Iannuzzi: anche per lei non esistiamo? Siamo un giornale fantasma come asserisce il Maie? Per questo non ci ha immesso nella lista dei giornali sui quali pubblicare il bando della gara? Sono questi i risultati delle promesse di nuovi rapporti di proficua collaborazione stretti nel corso della sua visita da noi, in redazione? Cioè appariamo e scompariamo all’improvviso... A seconda degli umori e delle direttive del Ministero degli esteri o dei suoi rappresentanti pro tempore in Parlamento?

Ne prendiamo atto... Forse non è ancora chiaro a qualcuno: noi non dipendiamo né dalla Farnesina né da politici o gruppi di potere ma facciamo il nostro lavoro con serietà e senza pregiudizi. Dispiace per i nostri Lettori, che ovviamente fanno parte della comunità italiana in Uruguay. Dovrebbero ricevere lo stesso trattamento giustamente riservato a ‘El Pais’. Anzi, forse, in questo caso, meriterebbero più attenzione.

Perché evidentemente l’argomento in questione riguarda principalmente la collettività del BelPaese che vuole tenersi informata tramite le nostre pagine e su uno dei pochissimi media cartacei (e web insieme) che si dedica esclusivamente agli italiani nel mondo (con un occhio di riguardo a Montevideo dove è la nostra sede principale). Ci piace intanto ricordare e ribadire al sottosegretario protempore Ricardo Merlo la bellezza della parola democrazia (governo del popolo) che prevede anche uno scontro dialettico. Noi l’abbiamo criticata e continuiamo a dissentire per via della tempistica relativa al lancio del bando, le abbiamo posto qualche domanda senza ricevere alcuna sua opinione.

Una mancanza di rispetto, secondo noi, verso i lettori de ‘La Gente d’Italia’, che vorrebbero avere un chiarimento sulla vicenda. Lei dovrebbe lavorare per il bene di queste persone e dunque dare loro le risposte che meritano di avere. Come prevede il ruolo che ricopre... Noi siamo pronti ad accogliere istanze di tutti, anche le sue... Mica siamo in oligarchia… come qualcuno vorrebbe quando è il momento di prendere decisioni importanti per il Paese, Italia o Uruguay che sia. Esistiamo, esistiamo e, aggiungiamo, R...ESISTIAMO anche senza la pubblicità dell'Ambasciata d'Italia in Uruguay...

Conserviamo e mettiamo in pratica valori etici dettati soprattutto dal rispetto di sé stessi e dalla professione. Perché il nostro ruolo è far sì che altri non abusino del potere... Ecco perché non guardiamo in faccia a nessuno e scriviamo di avere dubbi, chiediamo spiegazioni legittime che a quanto pare però, sulla gara d'appalto del consolato di Montevideo danno fastidio a Merlo e ai suoi amici e referenti...

Per finire: tra qualche mese scadono i 5 anni in Uruguay del capo della Cancelleria consolare retto con competenza e dedizione dalla dottoressa Vallati. Arriverà un giovane diplomatico, ma sempre cancelleria consolare rimane... cioè il Consolato vero non esiste più... Anche se molti già spacciano la notizia come una riapertura... Peccato!!!

MIMMO PORPIGLIA