L’istituzione di una commissione bicamerale per gli italiani nel mondo è da "salutare con vivo interesse", a patto che non si compia l’errore di "lasciare da parte la comunità degli studiosi". Lo ha detto Delfina Licata, della Fondazione Migrantes, curatrice del Rapporto Italiani nel Mondo, il 14 luglio in audizione alla Camera nell’ambito dell’esame delle proposte di legge sull’istituzione di una commissione bicamerale per gli italiani all’estero. Secondo Licata "la base della Commissione deve essere la conoscenza": ecco perché la bicamerale "deve lavorare in maniera coordinata, programmata, propulsiva e ragionata" e per fare questo occorre che "alla base di questo lavoro con queste caratteristiche ci debba essere l’analisi del fenomeno. È la conoscenza che deve orientare e sostenere i lavori della Commissione". La Fondazione Migrantes auspica quindi "l’istituzione di una commissione scientifica permanente di esperti che sappiano riprodurre quelle caratteristiche di metodo e di approccio che occorre avere con il mondo complesso della mobilità italiana". La "comunità" del Rapporto Italiani nel Mondo accoglie più di 700 studiosi in 15 anni operanti in tutto il mondo e nelle più diverse istituzioni pubbliche e private: "Come rete di intellettuali siamo stanchi di ripetere che vogliamo poter dar vita a una ricognizione corretta del fenomeno che riguarda il nostro Paese - ribadisce Licata -. Siamo stanchi di parlare di quanto sia necessario poter avere dati certi e al passo con i tempi, perché sia possibile effettivamente conoscere i numeri e le caratteristiche di chi da italiano è all’estero" Un’analisi del fenomeno che Licata evidenzia bene snocciolando i dati dell’ultimo Rapporto: da gennaio a dicembre 2018 si sono iscritti all’AIRE 242.353 italiani di cui il 53,1% per espatrio, il 35,9% per nascita, il 6,8% per reiscrizione da irreperibilità, il 3,3% per acquisizione di cittadinanza e lo 0,9% circa per trasferimento dall’AIRE di altro comune. Da gennaio a dicembre 2018, quindi, hanno registrato la loro residenza fuori dei confini nazionali per espatrio 128.583 italiani. Il 71,2% degli iscritti all’AIRE per solo espatrio da gennaio a dicembre 2018 è in Europa e il 21,5% in America (il 14,2% in America Latina). È proprio sull’Anagrafe degli italiani residenti all’estero che Licata si sofferma: secondo l’esperta "vanno ripensati i requisiti sui quali è stata costituita. La fluidità della mobilità, la libera circolazione, la globalizzazione del lavoro e dello studio, la complessità dei profili dei migranti italiani, la stessa Italia di oggi paese multiculturale e interetnico, nonostante il più delle volte non si riconosca tale, sono solamente alcuni degli elementi che obbligano al ripensamento dei criteri di iscrizione". La curatrice del Rapporto Italiani nel mondo ripropone quindi "la possibilità di costruire un tavolo tecnico dove gli studiosi, lavorando accanto alle istituzioni, possano contribuire a determinare una riformulazione dell’AIRE rispetto alle esigenze e alle potenzialità dell’Italia all’interno di un’ottica di ottimizzazione e lungimiranza".