Grazie Presidente. Le Sue parole non sono mai state banali nel corso del suo mandato al Quirinale, da quanto noi italiani abbiamo cominciato a conoscerLa bene. Per qualcuno è un nonno, per altri è un padre oppure un fratello. Sarebbe stato il professore che tutti gli studenti avrebbero voluto avere, per esempio. Ma di certo per tutti noi è davvero un esempio da seguire: un uomo della Repubblica che si è messo al servizio della Patria con un unico scopo: servire questo nostro meraviglioso, ma a volte assurdo Paese. Anche il video messaggio di ieri sera, dedicato a noi italiani all’estero, ha colpito nel segno. Nella sua semplicità, ma nello stesso tempo nella sua chiarezza. Lei, a differenza di alcuni politici, è una persona schiva e riservata, rigorosa, di quelle che amano apparire il meno possibile, ma che c’è sempre nel momento giusto. In questi ultimi mesi di lockdown ogni suo intervento in video era una sorta di preghiera laica per tutti noi, un momento in cui era doveroso assentarsi da tutti gli impegni e ascoltarLa. Siamo certi, caro Presidente, che soprattutto in questo periodo ci vorrebbero non uno, ma 10, 100 o meglio ancora 1000 persone come Lei. Perché con persone come Lei al timone del nostro BelPaese dormiremmo sonni tranquilli. Perché Lei è un uomo dello Stato. Anzi, è lo Stato. La realtà, purtroppo, dice che oltre a Lei al posto di comando ci sono molte persone che avrebbero solo da imparare da Lei. Persone avide di potere, di visibilità, senza preparazione alcuna, ignoranti (nel senso che ignorano la materia di cui devono trattare). Altro che sonni tranquilli, con questa gente siamo oramai avvezzi agli incubi, senza nemmeno andare a letto. Parlano, litigano, promettono, inciuciano, tradiscono, tramano e chi più ne ha più ne metta: gente che negli anni ha addirittura avuto il coraggio di accusarla (come dimenticare la perla di Luigi Di Maio che la voleva accusarla di alto tradimento, salvo poi chiederLe scusa avendo capito di non sapere neanche di cosa stesse parlando). Lei, Presidente, è la nostra unica speranza e siamo anche d’accordo su quanto ci scrisse un lettore in piena pandemia italica: i pieni poteri diamoli a Mattarella, l’unico vero capopopolo tricolore, l’unico in grado davvero di unire gli italiani. E glielo possiamo dire noi che ‘tastiamo’ quotidianamente il polso dei connazionali all’estero: ogni sua parola è sempre un gesto d’amore incondizionato verso la nostra Patria e gli italiani di tutto il mondo. In Lei c’è davvero il compendio di come ogni italiano dovrebbe essere: una persona seria. Lei, palermitano con un passato di esponente democristiano, magistrato, con una tragedia familiare nell’anima, ha passato buona parte della sua vita sui codici di diritto. E quella targa che Lei Presidente ci ha consegnato qui a Montevideo con quel sorriso timido, quasi impacciato, mentre con arguzia siciliana rispondeva a quella nostra battuta: ”Presidente a Napoli le targhe le diamo alla memoria….” Quella targa d’argento che sovrasta i tanti riconoscimenti ricevuti in 52 anni di professione è un trofeo da mostrare con orgoglio: è il compendio di una lunga vita dedicata al giornalismo, quello vero, quello di missione, che Lei Presidente ha voluto gratificare. La verità è che il segreto del Suo successo personale sta proprio nel Suo senso della misura, in quella capacità straordinaria di intervenire con esternazioni e provvedimenti super partes che hanno una precisione quasi chirurgica. Con quel Suo garbo e quella misura che ormai è merce rara perfino nelle alte figure istituzionali. Ma c’è qualcosa di più, una capacità, forse un istinto, nel riportare politica e istituzioni a quei valori autentici che sottendono alla Costituzione, stella polare di ogni capo dello Stato. La. Sua attenzione ai cittadini più deboli è costante. E forse non tutti sanno che poco dopo essersi insediato al Quirinale, Lei ha scelto di aprire ogni estate la tenuta presidenziale di Castelporziano alle vacanze dei ragazzi disabili. E poi ci sono gli abbracci. Con i familiari delle vittime delle tragedie che costellano questo nostro martoriato Paese, a cominciare dai familiari dei morti per la catastrofe del Ponte Morandi. Agli ultimi della pandemia… Gli italiani La sentono come un nonno, un padre e come un fratello dicevamo prima. Forse perché è Lei stesso parente di una vittima di una di quelle tragedie civili che costellano il Paese: l’omicidio, da parte della mafia, di Suo fratello Piersanti, Presidente della regione Sicilia, Lunga vita Signor Presidente e... grazie sempre di ricordare che esistiamo anche noi italiani all'estero...

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