Strasburgo vota no. L'ora legale rimane. Gli europarlamentari hanno bocciato la richiesta di vari deputati di revocare il cambiamento semestrale dell'ora, chiedendo però alla Commissione Ue una "valutazione approfondita" del sistema attuale. Con 384 voti favorevoli, contro i 153 contrari e con 12 astensioni, i parlamentari europei in sessione plenaria a Strasburgo hanno chiesto così alla Commissione di "avviare una valutazione completa" dell'attuale procedura e, se necessario, di "presentare una proposta per rivederla".

L'ATTUALE DIRETTIVA DELLA COMMISSIONE
L'attuale direttiva sul cambiamento di orario, entrata in vigore nel 2001, fornisce data e orario armonizzati per l'inizio e la fine dell'ora solare in tutta l'Ue, con l'obiettivo di facilitare il funzionamento del mercato interno. Varie nazioni del nord dell'Europa (come Lituania, Finlandia, Polonia e Svezia) chiedono l'abbandono del sistema che prevede il cambio dell'Ora.

LE CRITICHE DELLA DEPUTATA ECOLOGISTA
La deputata europea ecologista Karima Delli ha affermato che "i deputati rispondono alla volontà di molti cittadini mobilitati contro un sistema diventato obsoleto". "Gli studi dimostrano un aumento degli incidenti stradali e dei disturbi del sonno ai cambi d'Ora, e devono esser presi seriamente", ha dichiarato l'esponente dei Verdi, aggiungendo che il risparmio energetico, scopo iniziale del sistema del cambio dell'ora, "non sia convincente".

IL NO DEL GRUPPO PPE
Per Renaud Muselier, del gruppo Ppe, "in assenza di studi d'impatto avanzati, la volontà di numerosi deputati europei di far abolire la direttiva è ridicola", "l'Europa deve intervenire meno e meglio". La Commissione europea non si è mostrata particolarmente entusiasta all'idea di lanciare una revisione del sistema. "Tuttavia è evidente che, se si lasciassero gli Stati membri liberi di decidere se applicare o meno i cambi d'Ora, ciò sarebbe problematico per il mercato interno", ha ammesso la commissaria per i Trasporti, Violeta Bulc.