Ritorna il tempo dei kolossal e di Cinecittà trasformata nella Roma antica. Questa nuova vita di Hollywood in riva al Tevere porta in nome di un italo-americano, Martin Scorsese, il regista più legato alle sue origini.

Scorsese ha accettato l’offerta di girare una serie tv sull'antica Roma e sta già lavorando assieme allo sceneggiatore inglese Michael Hirst, autore della saga epica “Vikings” composta di 89 episodi dal 2013 e della serie dedicata al regno di Enrico VIII, “I Tudors” composto di 38 episodi.

“The Caesars” è il titolo dello sceneggiato che vuole narrare il momento epico della romanità, a partire proprio da Giulio Cesare. Sono stati già scritti l'episodio pilota e le linee generali della prima stagione, ma l'obiettivo è quello di creare una serie che si prolunghi per più anni. Le riprese a Roma avranno inizio l’anno prossimo.

Scorsese è nato nel Queens il 17 novembre del 1942, figlio di Luciano Charles Scorsese e di Catherine Cappa, originari entrambi del Lower East Side di Manhattan. I nonni del regista, sia paterni sia materni, erano immigrati italiani originari, rispettivamente, di Polizzi Generosa e di Ciminna, entrambi comuni della provincia di Palermo, giunti negli Stati Uniti agli inizi del XX secolo.

Sposatosi con Isabella Rossellini, figlia del grande regista italiano, Martin Scorsese ha girato interamente negli studi di Cinecittà il suo capolavoro “Gangs of New York” nel 2002, allestendo un gigantesco set che ricostruiva la New York di metà ottocento.

“Scorsese è totalmente appassionato di storia romana - ha detto lo sceneggiatore Michael Hirst al giornale ‘Guardian’ - e ha cercato per anni di realizzare un film o una serie tv su questo argomento". Pare che Scorsese mastichi anche un po’ di latino, oltre che un po’ d’italiano e soprattutto sia ferrato sui classici latini, da Virgilio a Tacito, da Catullo a Plinio.

LA TRAMA.

La trama di “The Caesars” parte ovviamente dal giovane Giulio Cesare, colui che ebbe un ruolo cruciale nella transizione del sistema di governo dalla forma repubblicana a quella imperiale. Cesare fu dittatore (dictator) di Roma alla fine del 49 a.C., nel 47 a.C., nel 46 a.C. con carica decennale e dal 44 a.C. come dittatore perpetuo e per questo ritenuto da Svetonio il primo dei dodici Cesari, in seguito sinonimo di imperatore romano. Michael Hirst ha già anticipato che Giulio Cesare “sullo schermo apparirà sempre rappresentato come un uomo di mezza età alle prese con questioni politiche”, anche se fin dalla giovinezza mostrerà le proprie ambizioni. “Molti dei grandi uomini dell'antica Roma – spiega lo sceneggiatore britannico - sono arrivati al potere ancora giovani e questo non ci è mai stato raccontato. Del resto creare un impero enorme da un regno piuttosto piccolo e in così poco tempo non sarebbe stato possibile con politici vecchi o guerrieri stanchi".

IL CAST. 

Le prime voci sul cast annunciano che Scorsese abbia interpellato i suoi due attori preferiti, Leonardo Di Caprio e Daniel Day-Lewis, entrambi molto legati all’Italia: il primo discendente di italiani, il secondo con un trascorso di vita a Firenze. Michael Hirst ha detto che “uno degli aspetti positivi del lavorare con Scorsese è che tutti gli attori vogliono stare sul set con lui. Faremo provini con molti giovani interpreti".

Porte aperte, quindi, ai tanti attori italiani desiderosi di cimentarsi con una icona del cinema mondiale come Scorsese. Quanto alla sceneggiatura – che è la base di ogni serie televisiva – Hirst punta su una storia molto romanzata. Lo sceneggiatore ha infatti sempre lasciato spazio alla fantasia nei suoi lavori, al punto che qualcuno lo ha pure accusato di avere scarsa aderenza ai fatti storici. Lui si è difeso dicendo che i suoi non sono documentari e che comunque le radici sono tutte ben piantate nella storia.

Del resto, sostiene lo sceneggiatore, "sull'antica Roma è stato scritto di tutto" dai poemi ai documenti contemporanei, ma "anche questi ultimi non sono sempre accurati, perché se io e te vedessimo lo stesso evento, comunque lo racconteremmo in modo diverso. Non c'è mai la storia pura e semplice".

TRA CINEMA E TV.

La serie “The Caesars” si configura come il terzo progetto di Scorsese per la televisione, dal momento che il regista Premio Oscar ha già firmato per l’HBO la pluripremiata serie “Boardwalk Empire – L’impero del crimine” e “Vynil”, cancellata dopo una sola stagione e mal accettata dal pubblico e dalla critica. “The Caesars” sarà girata in un anno e messa in onda nel 2020. Le televisioni italiane sono pronte a sostenere il progetto.

Nel frattempo, Scorsese è impegnato nella lavorazione di uno dei film più attesi del prossimo anno, “The Irishman”, che segna il ritorno alla collaborazione con Robert De Niro dopo ventitré anni dalla pellicola “Casinò”.

Si tratta di una vicenda di gangster, prodotta da Netflix, per la quale è stato investito un budget di 140 milioni di dollari. Una produzione monstre che dovrebbe battere ogni altro concorrente sul piano del budget. La storia, tratta dal romanzo di Charles Brandt, “I heard you paint houses”, narra la vita di Frank Sheeran (interpretato da De Niro), veterano della seconda Guerra Mondiale e sindacalista, accusato di essere in affari con i Bufalino, famiglia mafiosa e di essere coinvolto nell’omicidio di J.F. Kennedy. Del cast fanno parte anche Al Pacino, Joe Pesci, Bobby Cannavale e Anna Paquin. Con Leonardo Di Caprio, invece, Scorsese sta lavorando al biopic sull’ex presidente degli Stati Uniti, Theodore Roosevelt. Come si vede Scorsese non perde d’occhio i tanti italo-americani di Hollywood con i quali ha scalato la vette del cinema mondiale.