Era rimasto inutilizzato per 23 anni, ma a partire dal prossimo mese di aprile, il Paraguay riattiverà un proprio settore doganale nel porto di Montevideo. La notizia è stata diffusa ieri dal quotidiano "Ultima Hora" nel quale si informa che l'operazione sarà resa possibile grazie ad un accordo stretto tra l'Amministrazione nazionale della navigazione e dei porti del Paraguay (Annp) e il consorzio "Gate Paraguay" composto da azionisti uruguaiani. L'accordo, ufficializzato nel corso di un evento ospitato nell'ambasciata uruguaiana ad Asuncion, riguarda un'area del porto di 3.000 metri quadrati che era stata destinata a porto franco in concessione in base ad un accordo bilaterale datato al 1976 e che non veniva più utilizzata dal 1994.

INVESTIMENTO STIMATO IN 1,2 MILIONI DI DOLLARI
Secondo quanto affermato dall'amministratore generale di Gate, Diego Torterolo, l'investimento è stimato intorno a 1,2 milioni di dollari e prevede di arrivare a sviluppare attraverso il porto di Montevideo un traffico stimato intorno ai 70/80 mila container annuali con destino al Paraguay. Per il primo anno è previsto un traffico limitato a circa 30 mila unità con un incremento progressivo del volume stimato al 5 per cento annuale. Il consorzio Gate è composto da Translogistic Sa, con statuto giuridico paraguaiano e capitale uruguaiano, e dal gruppo Trinam Slr come socio di minoranza pure con capitale uruguaiano.

PERAZZA (URUGUAY): "ACCORDO STORICO"
L'ambasciatore uruguaiano in Paraguay, Federico Perazza, ha spiegato che si tratta di "un accordo storico perché rende operativo uno spazio appartenente al Paraguay nel porto di Montevideo" e che è "in sintonia con la strategia nazionale di facilitare il passaggio di merci paraguaiane". Sulla stessa linea il direttore dell'Annp, Julio Taboada, ha sottolineato che l'accordo "aiuta a risolvere un problema strategico che soffre il Paraguay a causa della sua geografia". In base all'accordo, Gate Paraguay pagherà un canone di utilizzo dell'area portuale fissato all'8 per cento degli introiti lordi, previsti per il primo anno attorno ai 2 milioni di dollari.