"Dimissioni? Non ci penso nemmeno. La mia leadership è stata straordinaria". Scott Israel, sceriffo della contea di Broward, è finito nel mirino delle polemiche per la condotta tenuta dalle forze dell'ordine prima e durante la strage compiuta lo scorso 14 febbraio alla Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland, in Florida. L'autore della strage, il 19enne Nikolas Cruz, era stato segnalato in passato in 18 occasioni alle forze dell'ordine. Durante il raid, costato la vita a 17 persone, un vicesceriffo - Scot Peterson - è rimasto all'esterno dell'edificio senza intervenire.

LA DIFESA DELLO SCERIFFO SCOTT ISRAEL
"Non si giudica la leadership di una persona dal fatto che un vice non sia andato dentro", ha detto Israel, messo sotto pressione in un'intervista di quasi mezz'ora alla Cnn. Le sue dichiarazioni sono arrivate mentre 73 deputati repubblicani della Florida hanno formalmente chiesto al governatore Rick Scott di rimuoverlo per "incompetenza e negligenza". "Io posso assumermi responsabilità solo per cose di cui ero a conoscenza", ha replicato Israel. Lo sceriffo, nelle ore immediatamente successive alla strage, ha preso in mano la situazione anche a livello di comunicazione.

LA MIA LEADERSHIP E' STATA SPLENDIDA
"Durante la strage, c'era un solo rappresentante delle forze dell'ordine. Stiamo conducendo un'indagine, il resto sono voci, chiacchiere, supposizioni". Il riferimento è alla presenza di altri 3 agenti che non avrebbero preso iniziativa: "Stiamo indagando, arriveremo in fondo alla questione". Si parla delle 18 telefonate che l'ufficio dello sceriffo della Broward County ha ricevuto su Nikolas Cruz. "Di quelle 18 chiamate, 16 sono state gestite come andava fatto. Per 2 chiamate, non siamo sicuri che gli agenti abbiano fatto tutto quello che era possibile. Non significa che non l'abbiano fatto, ma non significa nemmeno che l'abbiano fatto", la risposta di Israel. "Posso solo assumermi la responsabilità per quello che io sapevo. La mia leadership è stata splendida", ha detto lo sceriffo replicando al pressing del giornalista, Jake Tapper. Sceriffo, si dimetterà? "Ovviamente no".