Riesplode la tensione nella Striscia di Gaza. Il bilancio degli scontri tra manifestanti ed esercito israeliano è pesantissimo, con 16 morti - tutti tra le fila palestinesi - e 1200 feriti. Tutto è nato durante una manifestazione di protesta lungo la barriera difensiva tra Gaza e lo stato ebraico, la cosiddetta Marcia del Ritorno, organizzata da giorni.

Diverse le tesi raccontate dai due fronti. Per le autorità palestinesi sarebbe stato impedito ai dimostranti di manifestare. L'esercito avrebbe aperto il fuoco senza motivo, provocando una vera e propria strage.

Da Israele invece parlano di manifestazione tutt'altro che pacifica, con l'appoggio di Hamas e lanci pianificati di bombe incendiarie, pietre e altri oggetti nei confronti dei militari. L'obiettivo sarebbe stato quello di varcare il confine in massa. All'iniziativa, secondo le autorità di Tel Aviv, avrebbero partecipato circa 20mila persone.

Per tutta la giornata di oggi il leader palestinese Abu Mazen ha proclamato il lutto nazionale in tutto il paese. Clima tesissimo tra le due parti, con l'Onu che ha rivolto un messaggio bipartisan invitando alla calma e alla moderazione e l'apertura di un'indagine indipendente per individuare cause e responsabili dei tragici avvenimenti.