Per un vizio procedurale il Tribunale federale della Figc ha giudicato improcedibile il procedimento giudiziario nei confronti del Chievo istruito dalla Procura per lo scandalo delle plusvalenze fittizie scambiate dal club veneto col Cesena tra il 2015 e il 2017. Il Chievo resta dunque in serie A e senza neppure un punto di penalizzazione.
La Procura, al momento di formulare le sue richieste, aveva chiesto 15 punti di ammenda per i veneti da scontare nello scorso campionato, il che avrebbe portato alla retrocessione in B e al ripescaggio del Crotone. L'annullamento del procedimento, però, neutralizza tutto.
A questo punto il presidente clivense Campedelli potrebbe essere deferito con un nuovo procedimento, oppure la Procura potrebbe fare ricorso contro le decisioni del Tribunale federale. Domani, però, è in programma il sorteggio dei calendari di A e i tempi stringono. Sembra praticamente certo, dunque, che il Chievo possa disputare il prossimo campionato in massima serie.
Ma qual è stato il vizio di forma che ha portato all'annullamento del procedimento? Il fatto che lo stesso Campedelli dovesse essere ascoltato prima del processo, mentre invece non è mai stato convocato. I più delusi di tutti, ancor più degli inquirenti della Procura, sono dirigenti e tifosi del Crotone. Il club calabrese ha annunciato ricorso: "Venga subito istruito il nuovo procedimento", hanno scritto gli avvocati Pittelli e Manca, legali rossoblu.