Sforna una pizza dopo l’altra a un ritmo impressionante Andrés Demirdjian che cerca di soddisfare come può la domanda crescente di un pubblico affamato. Siamo alla "feria delle collettività" all’interno del Parque Batlle e lo stand campano scoppia letteralmente di gente. Anche quello friulano, subito dopo, raggiunge picchi notevoli. Sotto un sole cocente di una giornata estiva nonostante la minaccia della pioggia, l’Italia domina la scena di questa bella e colorata festa che invita a scoprire sapori e culture diverse.

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Numerose sono le file praticamente ovunque per mangiare o bere qualcosa, il via vai cresce vertiginosamente già dalle prime ore e si fa fatica a circolare. Sono 30 i paesi presenti e 42 collettività al grande evento organizzato dal Municipio CH di Montevideo per la prima volta e con l’appoggio della Intendencia e dei ministeri di Turismo e Cultura: Armenia, Bielorussia, Brasile, Cile, Cina, Colombia, Croazia, Ecuador, El Salvador, Germania, Gran Bretagna, Grecia, India, Israele, Libano, Lituania, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Repubblica Domenicana, Russia, Spagna, Svizzera, Ucraina, Ungheria, Venezuela.
Tra questi l’Italia si mette in grande mostra grazie ai suoi due rappresentanti che si supportano l’uno con l’altro, Aercu (Associazione Emigrati Regione Campania in Uruguay) ed Efasce (Ente Friulano dell’Uruguay).

 

“Festeggiamo questa bellissima ricchezza culturale che ha Montevideo. Ci riempie d’orgoglio” afferma dal palco Andrés Abt, alcalde del Municipio, durante l’atto di apertura. “Più di 50 funzionari pubblici hanno lavorato durante 2 anni per la preparazione dell’evento.
Iniziative del genere fanno migliorare la nostra qualità della vita, ci fanno vivere la città e gli spazi pubblici all’insegna della convivenza democratica”.
Oltre alla pizza e alle empanadas, i campani vendono anche struffoli e torte con pasta frolla. Nella parte culturale sono esposti vestiti tipici, video e canzoni regionali oltre che libri, riviste e giornali. I friulani puntano invece sui dolci con tante ricette a base di farina di polenta tra cui budini, crostoli e biscotti. I cocktail con spritz, succhi di frutta, vini, grappe e caffè accompagnano il panorama.
La parte culturale è affidata a una suggestiva riproduzione del fogolar, un simbolo del Friuli. Ci sono anche oggetti di artigianato, libri e ricette friulane oltre a un questionario dove gli interessati possono lasciare i propri dati per scoprire da dove viene l’origine del proprio cognome.


“È stato impressionante, non siamo stati mai fermi” dice Andrés Demirdjian nei pochi momenti in cui la moltitudine diminuisce ma resta sempre qualcuno a chiedere qualcosa. Per la presidente Ana Santucci il successo è “assoluto e totale” superando anche le aspettative: “Per fortuna il tempo ha retto e siamo riusciti a vendere tutto quello che avevamo preparato. La gente ha voglia di Italia, forse due associazioni non bastano”.
“Incredibile” ripete il friulano Mario Mattiussi visibilmente stanco ma soddisfatto. “Le persone si avvicinano per chiedere informazioni sulla nostra regione. Vogliono conoscere e scoprire altri luoghi oltre le mete tradizionali del turismo”.
Anche Mattiussi è assolutamente convinto di una cosa: “Oggi stiamo avendo una straordinaria occasione di visibilità, due sole associazioni non bastano per soddisfare la domanda”.

 
L’unico fattore negativo è la pioggia che - temuta durante tutta la giornata - arriva con un po’ di ritardo e fa anticipare di qualche ora prima del previsto la chiusura dell’evento. Alle ore 17 Stelle Campane si trova sul palco per interpretare la sua prima canzone quando l’acqua comincia a scendere. Viene cancellato anche lo spettacolo finale dove Stelle Campane avrebbe dovuto partecipare insieme agli altri gruppi. Cala il sipario su questa grande festa che chiede già di essere ripetuta presto.

Matteo Forciniti