Signori, si chiude. O almeno ci avviciniamo alla chiusura del nostro, ma soprattutto Vostro quotidiano. Il cosiddetto governo del cambiamento continua nella sua "guerra" ai media colpevoli di raccontare la cronaca politica di quello che succede in Italia. E le parole del sottosegretario con delega all'editoria Vito Crimi intervenuto alla plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero non fanno che confermare l’editto grillino ai giornalisti.

"Credo che anche la stampa italiana all'estero debba rendersi conto che c'è stato un cambiamento nell'approccio da parte dei lettori, e deve esserci un cambiamento anche nell'approccio da parte delle modalità di finanziamento", le parole di Crimi.

In pratica, una sorta di de profundis nei confronti di giornali come "La Gente d’Italia", che, ricordiamo, ha tutti i conti in ordine e al cui interno lavorano giornalisti professionisti e pubblicisti con contratti a tempo indeterminato. Senza dimenticare l’indotto che c’è intorno a un mezzo d’informazione come questo, dall’acquisto della carta alla tipografia giusto per fare qualche esempio facile facile.

Insomma, cari lettori, così si segna la fine dell’informazione per gli italiani all’estero. "Spero – ha aggiunto Crimi – che in sede di Legge di bilancio si possano trovare le risorse, perché è compito del governo prevedere le risorse".

Parole davvero di difficile comprensione queste: o c'è la volontà politica e quindi ci sono le risorse oppure sono solo parole dette tanto per parlare. Così come è di difficile decifrazione le parole del sottosegretario sugli ultimi attacchi del MoVimento 5 Stelle ai giornalisti.

Secondo Crimi "oggi il governo sta reagendo all’azione di taluna stampa". Reagendo, certo, con insulti e improperi verso i cronisti, come se si fosse a uno stadio o a una corrida. Ma soprattutto volendo mettere il silenziatore ai media, per una vera e propria lotta al pluralismo dell’informazione.

Per concludere, ecco il pensiero detto la Senatrice del Pd Laura Garavini: "È inutile che il sottosegretario Crimi cerchi di nascondere la realtà, gettando fango sui precedenti governi. Piuttosto recuperi risorse perché l'abolizione prevista nella legge di Bilancio 2019 è destinata a segnare la morte dell'informazione italiana nel mondo".

"Nelle ultime due leggi di bilancio, noi del Pd abbiamo investito risorse vere per gli organi d’informazione all'estero in lingua italiana. Abbiamo stanziato un milione di euro aggiuntivi, rispettivamente nel 2017 e nel 2018. Ed ulteriori risorse per le agenzie di stampa specializzate: 300.000 nel 2107 e 400.000 nel 2018. Non lo abbiamo fatto per fini elettorali, ma perché siamo convinti del valore strategico di testate che promuovono lingua e cultura italiana nel mondo, diventando straordinari vettori del nostro Made in Italy. Ma soprattutto - ha concluso la senatrice - noi siamo convinti del valore della libertà di stampa, indipendentemente dal fatto che sia una stampa amica o no".

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