Si è riunito, oggi, a Montevideo il Gruppo di contatto internazionale, sotto la guida dell'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione europea, Federica Mogherini, e del presidente uruguaiano Tabaré Vazquez.

Al vertice hanno partecipato otto Stati membri dell’Unione Europea (Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito) e cinque paesi dell'America Latina (Bolivia, Costa Rica, Ecuador, Uruguay e Messico). In rappresentanza del nostro Paese, il capo della Farnesina Enzo Moavero Milanesi.

MOGHERINI: “NON IMPORREMO SOLUZIONI”

Mogherini ha aperto la riunione del gruppo di contatto internazionale sulla crisi del Venezuela con queste parole: “L’obiettivo non è imporre processi o soluzioni ai venezuelani, né stabilire una mediazione diretta. Piuttosto intendiamo contribuire ad accompagnare il Paese verso un'uscita dalla crisi attraverso elezioni libere, trasparenti e credibili”.

“Possiamo avere diversi punti di vista, ma tutti condividiamo la stessa finalità: contribuire a una soluzione politica pacifica e democratica”.

VAZQUEZ DIFENDE LA POSIZIONE DELL’URUGUAY

Il governo uruguaiano ha subito dure critiche e accuse pesanti per non aver preso una posizione netta sulla questione Venezuela. “La nostra non è una posizione tardiva o sbrigativa o comoda, anzi è ragionevole e pertinente – ha detto il presidente Tabaré Vazquez -. Coincide con quella dell’Unione Europea poiché punta a un’uscita pacifica e democratica in un Paese dove la scelta è tra pace e guerra. L'imporre condizioni compromette le possibilità di risolverli”.

IL “MECCANISMO DI MONTEVIDEO”

Al gruppo di contatto è stato presentato il “Meccanismo di Montevideo”, ovvero una proposta di mediazione messa a punto nella giornata di mercoledì da Messico, Uruguay e i Paesi dei Caraibi. Prevede una serie di passaggi per tentare una soluzione diplomatica alla crisi venezuelana.

IL GRUPPO DI CONTATTO: “ABBIAMO TUTTI LO STESSO OBIETTIVO”

Al termine della prima riunione del Gruppo internazionale di contatto è emerso che “sebbene si presuma che ci siano posizioni politiche diverse, tutti i paesi del Gic condividono lo stesso obiettivo”, ovvero trovare raggiungere "un approccio internazionale comune per sostenere una risoluzione pacifica e democratica”. Inoltre è stato ribadito l'impegno per "mobilitare maggiore assistenza" e "alleviare la situazione umanitaria" nel paese sudamericano.